Un classico del ristorante cinese è il finale con i biscotti della fortuna. Magari non ci piacciono o non ci vanno, ma li accettiamo sempre di buon grado. Ma chi ha inventato questi dolcetti con il messaggio?
I biscotti in questione non avrebbero neanche bisogno di essere presentati: sono famosi in tutto il mondo! Ma che introduzione sarebbe senza una breve descrizione dell’oggetto trattato? Ebbene, tratteremo di biscottini al gusto di vaniglia e burro, che contengono un foglietto con un messaggio beneaugurante o una predizione. Proprio loro: i dolcetti universalmente noti come biscotti della fortuna…
Nonostante siano una costante nei menù dei ristoranti cinesi, questi biscotti non sono nati in Cina. La loro origine culturale è giapponese. O, meglio, nippo-americana. Pare che esistano nella forma attuale da più di cento anni. La loro versione originale, invece, potrebbe risalire al periodo Edo giapponese, ovvero all’inizio del XVII secolo. Ma a differenza dei biscotti della fortuna che conosciamo oggi, i vecchi biscottini giapponesi erano più scuri, perché fatti con sesamo e miso. Anche questi biscottini originali presentavano il classico messaggio di carta. Tuttavia il foglietto era incastrato nella piega del prodotto e non collocato all’interno della porzione cava. Secondo gli esperti, l’antico nome di questo dolce era tsujiura senbei. Ed è ancora in prodotto secondo la ricetta ancestrale in alcune regioni del Sud del Giappone.
L’approdo in America avvenne all’inizio del Novecento, grazie a degli immigrati giapponesi che portarono questi dolci prima nelle isole Hawaii e poi in California. Il successo vero e proprio si consumò dapprima nella città di San Francisco. Per la precisione nel quartiere giapponese del Golden Gate Park, dove si trova lo storico Japanese Tea Garden, il primo ristorante a servire gli ormai tradizionali biscotti della fortuna.
Pare che il Japanese Tea Garden si rifornisse presso un panificio locale, che fu il primo a sostituire il miso con un nuovo impasto a base di vaniglia e burro.
Non sappiamo quando i ristoranti cinesi si siano “appropriati” di tale tradizione culinaria. Di sicuro, in Cina questi biscotti sono praticamente sconosciuti. Oggi, comunque, l’enorme diffusione dei biscotti della fortuna ha mutato completamente loro ricetta. I dolci, un tempo preparati in piccole botteghe artigianali, da decenni sono prodotti a livello industriale. Non vengono quindi più confezionati a mano. Esistono tantissime fabbriche meccanicizzate di biscotti, soprattutto negli USA e in Sudamerica. E oggi questi prodotti sono richiestissimi e apprezzatissimi soprattutto in Italia, Russia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Belgio, India, Messico, Regno Unito e Perù.
Il biscotto offerto nei ristoranti cinesi è un preparato croccante e dolce, quasi sempre a base di farina, zucchero, vaniglia e olio di semi di sesamo. Al suo interno si cela una strisciolina di carta, detta “fortuna“, di solito un aforisma o una profezia (tipo: “oggi incontrerai l’amore!”). I biscotti della fortuna “commerciali” sono quasi sempre serviti come dessert, mentre in Giappone venivano consumati con il tè.
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