Il magnifico complesso funerario di Djoser, conosciuto anche come piramide di Zoser o piramide a gradoni, si trova nella necropoli di Saqqara (Egitto), a nord-est dell’antica città di Menfi. Fu eretta intorno al 2650 a.C. per la sepoltura di Djoser, sovrano della III dinastia. Conosciamo anche il nome dell’architetto responsabile dei lavori: il sacerdote Imhotep.
La piramide è la struttura principale di un più vasto complesso funerario che comprende una grande corte circondata da strutture decorative e cerimoniali con padiglioni, mura, tombe satelliti, edicole, portici, colonne scanalate, propilei, lesene.
Molti di questi elementi erano delle novità architettoniche. Altri, come le decorazioni a foglie per i capitelli, non furono più usati nell’arte egizia.
La piramide di Djoser, una meraviglia antichissima
Gli archeologi considerano la piramide di Djoser come la più antica costruzione piramidale della tradizione egizia. È formata da sei mastabe (ovvero da sei parallelepipedi) di dimensioni decrescenti, costruite una sull’altra. Questa stratificazione mostra come il progetto si sia modificato in itinere, fino alla realizzazione di una forma inedita. L’edificio finale rivela un’altezza di una sessantina di metri e una base di centonove per centoventicinque metri. La materia prima di costruzione è la pietra calcarea. Prima, gli Egizi avevano sempre usato mattoni di fango.
Come anticipato, siamo al cospetto di una delle più antiche e rivoluzionarie strutture monumentali egizie. Prima di questa piramide, gli Egizi costruivano solo mastabe, ossia piramidi tronche, simili a trapezi, e mai si erano spinti a creare strutture di così grandi dimensioni, edificate interamente in pietra tagliata. In termini tecnici, quella di Djoser non è una vera e propria piramide, ma una proto-piramide (non ha lati lisci, ma è a gradoni). Secondo alcuni studiosi, quest’opera, avrebbe un unico precedente… Il vicino muro di cinta chiamato Gisr el-Mudir potrebbe infatti appartenere a un complesso proto-piramidale precedente ma oggi distrutto.
Anni di oblio
Per molti anni questa piramide è stata chiusa al pubblico. E solo nel marzo 2020, dopo quasi vent’anni di restauro, i turisti hanno potuto visitarla. La piramide di Djoser sale sull’altopiano di Saqqara con sei grandi gradoni, raggiungendo i sessanta metri. L’architetto ha modificato più volte l’altezza del monumento durante la costruzione. Quindi immaginiamo che Imhotep non volesse creare una piramide all’inizio dei lavori, ma qualcosa di diverso.
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Ancora oggi gli egittologi non sanno spiegarsi come si sia giunti alla forma piramidale. Perché Imhotep ha convertito la mastaba in proto-piramide? Forse, intendeva rendere visibile la grande tomba da Menfi. Il primo strato della struttura racchiude la mastaba originale, estesa per quasi sei metri…
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Poi, però, l’architetto decise di utilizzare blocchi di calcare più grandi e, soprattutto, di migliore qualità. Questi massi, rivestiti grossolanamente, furono disposti su strati di accrescimento inclinati successivi di due o tre metri di spessore. Con questa intuizione nacque la forma dell’iconica piramide che oggi colleghiamo alla cultura egizia.