Guerra in Ucraina: la Russia abbandona i programmi spaziali

L’aggressione russa all’Ucraina ha già avuto conseguenze nella cooperazione spaziale: cancellati alcuni programmi e rallentati altri. A rischio anche i rapporti nel campo dell’esplorazione spaziale con il resto del mondo. La Russia è sempre più isolata, e anche la popolazione comincia a manifestare il dissenso contro il governo di Putin. 

Arrivano voci altalenanti riguardo i rapporti tra la Russia e il resto del mondo nel campo dell’esplorazione spaziale. 

Resta confermata solo la missione del 18 marzo, che dovrebbe portare tre cosmonauti sulla stazione spaziale internazionale

A rischio la presenza russa nelle missioni spaziali – curiosauro.it

La Russia si adegua alle sanzioni

A parte per le operazioni imminenti dove, giocoforza, non si poteva più tornare indietro, la Russia è ora costretta ad adeguarsi alle sanzioni imposte dal resto del mondo. E questo condiziona anche il settore spaziale e le missioni future. La Roscosmos, l’Agenzia spaziale russa, ha fatto sapere che non collaborerà più con la Germania negli esperimenti scientifici fin qui condotti nel settore russo della ISS. Ha confermato la notizia attraverso un tweet che recita:

Il programma spaziale russo sarà adeguato sullo sfondo delle sanzioni. Ora la priorità nella ricerca spaziale, sarà la progettazione di satelliti nell’interesse della difesa della Nazione“.

Il direttore dell’agenzia, Dmitry Rogozin, ha dichiarato che non fornirà più i 24 motori RD-180 agli Stati Uniti come concordato. Ciò interesserà soprattutto la Northrop Grumman, che utilizza gli RD-180 per lanciare il razzo Antares, che trasporta la navicella Cygnus con i rifornimenti alla ISS.

A rischio la presenza russa nelle missioni spaziali – curiosauro.it

Cambiano i rapporti commerciali della Russia

Gli americani delle United Launch Alliance non si perdono comunque d’animo, e dichiarano di avere abbastanza motori a disposizione per far volare tutte le missioni programmate con il lanciatore a disposizione, che presto sarà sostituito dal Vulcan ancora under construction. Nel frattempo, anche l’Agenzia spaziale tedesca, la DLR, ha spento il suo telescopio spaziale, eRosita, impegnato da tempo nella mappatura dei buchi neri dell’Universo.

Questo si trova sul satellite russo Spectrum-Roentgen-Gamma che, al momento, risulta essere inattivo. I russi si stanno, in parte, rendendo conto che la situazione volge a loro sfavore, e Rogozin fa mezzo passo indietro, dichiarando che:

“ Verificherò da vicino le attività dei partner americani con la speranza che non si arrivi a fratture insormontabili. Non mi piacerebbe uno scenario del genere e spero che gli americani si calmino”.

Come, poi, se fossero gli americani o il resto del mondo quelli che dovrebbero calmarsi! Punti di vista russi contorti, a causa dei quali Rogozin e il suo governo avevano paventato l’idea anche di abbandonare prematuramente la stazione spaziale internazionale. Questo, soprattutto, se venissero a mancare i finanziamenti alla Russia!

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Gli americani rispondono…

…con toni più pacati, e la risposta arriva dall’ex senatore degli Stati Uniti Bill Nelson, portavoce della NASA

Gli americani si impegnano a continuare la cooperazione tra tutti i Paesi impegnati sulla Stazione spaziale internazionale. Nonostante le sfide qui sulla Terra, la NASA rimane impegnata con i 7 astronauti e cosmonauti a bordo della ISS”. 

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La NASA, quindi, si impegna a portare avanti i rapporti di lavoro con tutti i partner internazionali, per garantire la loro sicurezza e le operazioni a bordo della stazione. Il momento storico è complicato, ed è molto difficile poter fare delle previsioni future su come evolveranno anche i rapporti commerciali nel settore spaziale. L’unica cosa in cui, all’unanimità, la maggior parte degli Stati auspica al momento è che venga messa la parola FINE al conflitto tra la Russa e l’Ucraina

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