Come sfruttare il gigantesco giacimento di litio scoperto in Germania

L’anno scorso, la notizia della scoperta di un grosso giacimento di litio in Germania ebbe un’enorme eco. Secondo molti analisti, grazie a quella materia prima, l’Europa potrebbe addirittura garantirsi la propria autonomia nell’approvvigionamento di componenti essenziali per la produzione di batterie. I tecnici hanno individuato il giacimento a diversi chilometri di profondità sotto l’Alta Valle del Reno, in Germania. E parrebbe davvero uno dei più grandi del mondo.

Ma davvero il litio del giacimento tedesco potrebbe consentire alla Germania, e quindi all’Europa, di non dipendere più dalle miniere oggi dislocate prevalentemente in Cina, Australia e Cile? La risposta è sì. La scoperta dell’enorme giacimento di litio in Germania potrebbe garantire la produzione di batterie per quattrocento milioni di auto elettriche… Ecco che cosa si ripete da più di un anno.

Detta in parole povere, la miniera consentirebbe al settore automobilistico europeo di non dover più dipendere dai fornitori asiatici e dell’America Latina…

Litio: il più leggero dei metalli, con una densità pari a circa  metà di quella dell’acqua (Pixabay) – curiosauro.it

Il gigantesco giacimento di litio scoperto in Germania

La Stellantis, che è una holding multinazionale olandese produttrice di autoveicoli (con partecipazione italiana), e la Vulcan Energy Resources (società australiana con partecipazione tedesca) hanno firmato un accordo vincolante per lo sfruttamento della miniera. In base a questo patto economico, la Vulcan fornirà in Europa idrossido di litio per batterie, da utilizzare nei veicoli elettrificati del gruppo Stellantis.

L’accordo fra la Stellantis e la Vulcan Energy Resources parte da una base quinquennale e prevede l’inizio delle spedizioni nel 2026. La fornitura di partenza sarà compresa fa un minimo di ottantamila tonnellate e un massimo di novantanovemila tonnellate di idrossido di litio, da consegnare nell’arco dei cinque anni. Tutto ciò è possibile grazie alla scoperta sotto il Reno di un immenso giacimento di litio. La materia si trova a una profondità di diversi chilometri. Come annunciato, secondo i geologi tedeschi il prezioso minerale potrebbe essere sfruttato per produrre batterie per quattrocento milioni di veicoli elettrici. Ma già sono partite le polemiche. Le comunità locali, infatti, sono preoccupate per l’impatto ambientale dell’estrazione.

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L’Europa, però, non può permettersi di nicchiare o di perdersi in polemiche. Trovandosi di fronte a un volume di materia prima capace di soddisfare l’esigenza di una sterminata produzione di batterie, non è possibile tirarsi indietro. Bisogna capire solo come intervenire per estrarre la materia in sicurezza. Secondo le poche informazioni disponibili, il metallo si trova raccolto in forma fusa a diversi chilometri di profondità al di sotto della superficie nella valle dell’Alto Reno. Per questo i tedeschi si sono rivolti a degli specialisti: quelli della Vulcan Energy Resources.

Il compito della Vulcan Energy Resources

Grazie al suo alto potenziale da elettrodo, il litio è una componente fondamentale per l’elettronica e viene usato per produrre uno degli elettrodi nelle batterie (Pixabay) – curiosauro.it

La Vulcan Energy Resources è specializzata in estrazione in Australia. Tutte le maggiori miniere dell’Oceania sono gestite da quest’azienda. Ecco perché l’UE ha già affidato a loro l’estrazione del litio dal nuovo giacimento. Pare che la società abbia proposto anche di costruire delle centrali geotermiche che possano fornire l’energia necessaria per le operazioni di estrazione. E in tal senso si sarebbe impegnata in un investimento di circa 1,7 miliardi di euro.

Si tratta di creare le condizioni ottimali per estrazioni energeticamente sostenibili. Purtroppo però la particolare collocazione del giacimento rende le operazioni piuttosto complicate. Ci sono rischi dal punto di vista biologico. E poi c’è il problema inquinamento.

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La cittadina di Staufen, che si trova proprio in questa regione, vive da anni una situazione di precarietà: molti suoi edifici hanno iniziato a fessurarsi anche gravemente. La colpa sarebbe proprio della vicina centrale geotermica. Sono state le perforazioni a causare il rigonfiamento di strati sotterranei di gesso che hanno poi compromesso la statica delle abitazioni.

 

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