La NASA è pronta a investire cinque milioni di dollari su alcune tecnologie del futuro che contribuiranno all’accelerazione dell’esplorazione spaziale. Si va dagli aerei dal motore ionico alle tute spaziali stampate.
Per dare nuovo impulso alle missioni spaziali future, la NASA sa che bisogna orientarsi a tecnologie già proiettate verso l’avvenire. Per questo l’agenzia spaziale americana ha deciso di stanziare cinque milioni di dollari per sviluppare alcuni progetti innovativi con cui velocizzare il processo di conquista dello spazio. E non solo. Ecco alcune delle tecnologie del futuro finanziate dal NIAC, il NASA Innovative Advanced Concept.
Tutti i progetti selezionati riceveranno un budget iniziale di centosettantacinquemila dollari. I progetti più meritevoli potranno poi creare dei prototipi con fondi extra pari a seicentomila dollari.
Uno dei progetti che è più piaciuto al NIAC è il Silent, un aereo urbano a decollo verticale spinto da un motore a ioni. Si tratta di un velivolo silenzioso progettato da un gruppo di ricercatori del MIT. Il suo sistema di propulsione non ha parti in movimento: sfrutta lo spostamento dell’aria generato da un processo di ionizzazione.
L’ex astronauta Bonnie Dunbar, della Texas A&M University, ha progettato invece una scansione 3D del corpo umano per realizzazione tute spaziali su misura per gli astronauti. Questa tecnologia potrebbe portare a creare tute a costi ridotti. Inoltre sarebbe possibile anche stampare tute aggiuntive e componenti esterni anche a bordo di un veicolo spaziale.
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Le tute spaziali, infatti, sono caratterizzate da vari apparati delicati e da appendici costose. Spesso, però, non sono adatte a tutti gli astronauti: possono essere troppo larghe o piccole. Questa nuova stampante potrebbe risolvere un grande problema!
Tra le tecnologie del futuro di cui si sente già molta esigenza è l’ossigeno low-cost. Le prossime missioni spaziali umane dovrebbero prevedere una grande disponibilità di ossigeno. Se davvero l’uomo arriverà su Marte nel prossimo decennio, dovrà avere a disposizione moltissimo ossigeno. L’aria è indispensabile durante il volo, quindi all’interno di veicoli, per le tute e nei moduli abitatitivi. E serve anche come combustibile.
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Ecco perché Ivan Ermanoski e alcuni suoi colleghi della Arizona State University vogliono mettere a punto un nuovo processo di estrazione, per prelevare l’ossigeno direttamente dall’atmosfera di Marte o dal suolo. Questa tecnologia, sulla carta, dovrebbe essere fino a dieci volte più efficiente dal punto di vista energetico rispetto a quelli attuali. Infine, dei ricercatori del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena stanno lavorando a SWIMM, ovvero a dei piccoli robot autonomi stampati in 3D, che dovrebbero essere capaci di nuotare nelle acque di Europa, la luna di Giove. Questi robottini saranno equipaggiati con sensori in grado di raccogliere informazioni sull’ambiente circostante e di cercare tracce biologiche.
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