James Webb, il telescopio spaziale più potente mai costruito, riuscirà finalmente a chiarire i molti misteri delle galassie. Gli scienziati hanno grandi aspettative visti i risultati che si stanno ottenendo. In molti pensano che si riuscirà a scoprire la vera origine dell’Universo, e a spiegare i tanti misteri che ancora avvolgono la sua storia evolutiva.
Fra i tanti obiettivi della missione del telescopio James Webb, quello su cui gli scienziati puntano di più è analizzare le galassie vicine a noi.
Solo queste analisi permetteranno di capire come l’universo si stia realmente evolvendo. Questo tipo di osservazioni consentirà agli scienziati di saperne di più sull’universo primordiale.
La natura delle galassie
L’obiettivo del James Webb è quello di osservare un gruppo locale di 20 galassie più prossime alla via Lattea, che hanno un diametro di 3 megaparsec (corrispondente a 10 milioni di anni luce). Il telescopio ha lo scopo di osservarle in modo minuzioso, una ad una, per scoprire cosa c’è davvero al loro interno. Con l’analisi di quelle vicine a noi gli scienziati sperano di ottenere anche dettagli sulle galassie più lontane, ancora avvolte da un alone misterioso.
La quantità di stelle che James Webb riuscirà a osservare grazie alla sua potenza sarà decisamente maggiore rispetto al passato, quindi la speranza di ottenere informazioni che ancora mancano è tanta. Oltre a questa osservazione, il telescopio ha come obiettivo saperne di più su:
- L’energia oscura.
- Il ciclo della vita delle stelle.
- L’origine dell’universo.
L’energia oscura è proprio l’aspetto sul quale gli scienziati focalizzano l’attenzione, perché è proprio questa che guida e determina l’espansione e l’evoluzione dell’universo. La comunità scientifica, all’unanimità, spera che James Webb riesca a fornire dettagli su come l’universo si sta espandendo, e l’osservazione delle singole stelle permetterà di certo di ottenere dettagli mai visti prima.
La dettagliata visione delle galassie
Dall’osservazione dettagliata del James Webb, i ricercatori sperano di riuscire a calcolare con maggiore precisione le distanze tra le galassie e, se possibile, anche fra le singole stelle. Queste osservazioni molto attese sono la chiave per svelare i segreti dell’evoluzione delle galassie e della storia del nostro universo. A seconda dell’obiettivo scientifico specifico di un programma di osservazione, le configurazioni di indagine più adatte possono variare molto.
Ad esempio, le indagini che inseguono le galassie più deboli e distanti richiedono lunghi tempi di esposizione, ma le indagini per la struttura cosmologica su larga scala richiederebbero ampie aree di indagine. Gli input provenienti da simulazioni sono essenziali per sviluppare strategie di osservazione ottimali per raggiungere gli obiettivi scientifici specifici. I dati raccolti dal James Webb, inoltre, potrebbero aiutarci a determinare la velocità con cui l’universo si sta espandendo.
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Ricerche scientifiche e obiettivi del telescopio
Gli altri innumerevoli obiettivi scientifici del James Webb sono andare a caccia delle prime galassie e delle loro stelle. Inoltre l’intento è anche quello di:
- Indagare sull’origine dei pianeti extrasolari.
- Andare a caccia di esopianeti.
- Studiare gli oggetti rocciosi e ghiacciati lontani dal Sistema Solare.
- Contribuire alla ricerca sull’energia oscura.
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Per quanto riguarda, invece, l’analisi del ciclo vitale di una stella, saranno fondamentali le osservazioni a infrarossi. Il telescopio, infatti, potrà guardare attraverso le nubi di polvere e gas in cui si formano le stelle. L’unico punto a sfavore di questo sistema altamente tecnologico sarà l’impossibilità di andare di persona in caso di malfunzionamenti o guasti come lo è stato per l’Hubble, che ha richiesto diverse missioni shuttle per riparazioni o aggiornamenti.