La Sardegna vuole trasformarsi in un’isola green, almeno dal punto di vista elettrico, emancipandosi dal carbone e dai combustibili fossili. Il progetto è quello di passare in pochi anni al pieno regime di energie rinnovabili, con centrali eoliche, fotovoltaiche e d’accumulo. Si punta soprattutto sui pannelli solari. Potrebbero essere sfruttate tutte le superfici dei capannoni industriali e i campi…
Transizione green in Sardegna
Un nuovo programma di transizione energetica punta a trasformare la Sardegna in un’isola green, grazie all’uso delle energie rinnovabili, alla diffusione di veicoli elettrici e alla creazione di stazioni di ricarica. L’esigenza, pratica e ideologica, è quella di abbandonare le energie fossili. Per passare alle rinnovabili serve però molto impegno, a livello politico, industriale e civile. La Sardegna è davvero pronta a diventare un’isola elettrica, sia a livello industriale che civile?
A oggi, la regione Sardegna sfrutta a pieno regime il carbone e i residui dei processi di raffinazione del petrolio. Ma per il futuro si pensa a una conversione alle energie rinnovabili. L’ENEL si pone in prima linea, insieme alla SiderAlloys, per lavorare alla transizione energetica. Un concetto di cui si parla spesso, anche troppo, ma che raramente si concretizza in applicazioni reali. Per diminuire sensibilmente le emissioni inquinanti del settore della siderurgia, l’ENEL invita la Sardegna a riqualificare gli stabilimenti sfruttandoli come nuovi centri fotovoltaici.
Fabbriche siderurgiche riconvertite in centrali fotovoltaiche
Si potrebbero per esempio sfruttare le grandi tettoie di queste industrie per installare chilometri di pannelli fotovoltaici. Questi dispositivi, senza dubbio, aiuterebbero a fornire energia non solo alle industrie ma anche alle abitazioni. A questo proposito, l’ENEL collabora anche con il WWF, il Kyoto Club, Greenpeace e Legambiente. Il progetto in cantiere è chiamato EVS, ossia Elettrificazione Verde Sardegna.
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Il progetto verde su rinnovabili, efficienza energetica e sostenibilità ambientale. Gli addetti ai lavori definiscono questo piano come un progetto all’avanguardia, ma la sfida è ardua. Bisogna in pratica rivoluzionare il modello energetico della Sardegna, per renderlo pienamente green, entro il 2030. E questo, per ottenere benefici ambientali, sociali ed economici per tutto il territorio. Attualmente il fotovoltaico rappresenta solo il 7% dell’energia prodotta in Sardegna. L’eolico è sotto il 15%.
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Le analisi dell’ENEL dicono che la Sardegna potrebbe sfruttare al massimo eolico e fotovoltaico. Ma ci sono vari problemi. La richiesta di energia è alta. Infatti la Sardegna è la regione con il più alto consumo di energia elettrica pro capite, con una quota di 1,38 MWh/anno. Per contro, la produzione da impianti rinnovabili privati è quasi pari a zero. Deve quindi essere la regione a installare questi sistemi e a favorire la conversione. Bisogna anche elettrificare i consumi finali, vale a dire climatizzazione, pompe di calore, piani di cottura a induzione e auto elettriche.