La NASA non si limita a mandare astronauti nello spazio, ora vuole fare molto di più, vuole produrre cibo spaziale! Previsto un milione di dollari da dare a chi riuscirà nell’impresa. Qualcuno accetterà la sfida?
Il cibo spaziale
In coordinamento con l’Agenzia spaziale canadese, la NASA chiede al pubblico di contribuire a sviluppare tecnologie di produzione alimentare innovative e sostenibili, con risorse minime e produzione di rifiuti accettabile. Soprannominata Deep Space Food Challenge, la competizione invita i team a progettare, costruire e dimostrare prototipi di tecnologie di produzione alimentare che forniscono prodotti nutrizionali tangibili.
Nel tempo, il cibo perde il suo valore nutrizionale. Ciò significa che per una missione pluriennale su Marte, portare con sé cibo preconfezionato non soddisferà tutte le esigenze di mantenimento della salute degli astronauti. La NASA e l’Agenzia Spaziale Canadese si sono coordinate per aprire la Fase 2 della Deep Space Food Challenge, mirata allo sviluppo di nuove tecnologie di sistemi di produzione alimentare per missioni nello spazio profondo di lunga durata.
Cibo sano
Nell’ottobre 2021, la NASA ha assegnato a 18 team un totale di $ 450.000 per i loro concetti di tecnologia innovativa di produzione alimentare. Questi devono basarsi sulla produzione di prodotti alimentari sicuri, accettabili, appetibili, nutrienti e di alta qualità, riducendo al minimo gli input di risorse necessari. Il partner di supporto della NASA alla sfida, la Methuselah Foundation, ha sponsorizzato due premi da $ 25.000 a team internazionali. L’Agenzia Spaziale Canadese ha assegnato a 10 squadre $ 30.000 CAD ciascuna alle loro squadre vincitrici.
La NASA ora invita sia i team nuovi che quelli esistenti a entrare nella Fase 2, che richiederà di costruire e dimostrare prototipi dei loro progetti e produrre cibo. I partecipanti interessati dagli Stati Uniti possono competere nella Fase 2 per ottenere un montepremi di un 1 milione di dollari. Il progetto richiesto dalla Deep Space Food Challenge prevede:
- Una previsione alimentare per un equipaggio di almeno quattro persone.
- Una durata alimentare che duri minimo tre anni.
- Tecnologie per immagazzinare il cibo.
- Metodi validi per preparare e consegnare gli alimenti.
- Tecnologie per lo smaltimento dei rifiuti.
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Le sfide future
I partecipanti, durante la prima fase, hanno proposto tecnologie per produrre cibi pronti al consumo (come pane e polveri disidratate). Inoltre, ne sono state presentate anche altre che prevedevano l’utilizzo di piante, funghi o alimenti ingegnerizzati (come le cellule di carne). Questi prodotti possono essere coltivati o preparati dall’equipaggio durante le missioni nello spazio profondo.
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La Deep Space Food Challenge fa parte di una sfida del Centenario della NASA. Le Sfide del Centenario sono dei programmi Premi e Crowdsourcing all’interno della Direzione della Missione per la Tecnologia Spaziale della NASA. L’agenzia spaziale americana non ha dettagliato cosa comporterà la Fase 3, mentre quella canadese ha fornito alcuni dettagli. Si parla di Full System Demonstration in cui i finalisti porteranno le loro soluzioni in Canada per un periodo da 12 a 18 mesi, a partire dall’autunno 2022.