Mentre Putin continua la sua guerra contro l’Ucraina, una barricata digitale si è formata tra la Russia e il mondo. L’Ex Unione Sovietica è ora quasi totalmente scollegata dall’internet globale!
La solitudine della Russia
La Russia senza un collegamento internet con il resto del mondo si sta isolando sempre di più, perfino TikTok e Netflix stanno sospendendo i loro servizi nel paese. Facebook è stato bloccato, Twitter è stato parzialmente bloccato e il futuro di YouTube è in dubbio. Apple, Samsung, Microsoft, Oracle, Cisco e altri si sono ritirati completamente dal paese. Anche i videogiochi online come Minecraft non sono più disponibili. Insomma, un vero e proprio disastro dal punto di vista commerciale!
Le azioni hanno trasformato la Russia in uno stato digitale murato simile alla Cina e all’Iran, che controllano strettamente internet e censurano i siti web stranieri. La scissione della Russia è una sconfitta per gli occidentali, che ritenevano internet uno strumento per la democrazia che avrebbe portato i paesi autoritari ad aprirsi. La visione di un internet libero e aperto che funziona in tutto il mondo non esiste più al momento! Oltre alla questione digitale, lo stato russo è stato tagliato fuori anche:
- Dal sistema finanziario mondiale.
- Dalle compagnie aeree straniere che non volano più nello spazio aereo russo.
- Dall’accesso globale alle sue riserve di petrolio e gas naturale (anche se in questo caso c’è ancora un blocco parziale).
La Russia è fuori dal web
In base a una legge sulla censura approvata la scorsa settimana, giornalisti, gestori di siti web e altri rischiano 15 anni di carcere per aver pubblicato disinformazione sulla guerra all’Ucraina. Gli sforzi di censura di internet in Russia sono cresciuti negli ultimi dieci anni, ha ribadito Tanya Lokot, professore associato e specializzata in diritti digitali nell’Europa orientale. La Russia ha iniziato una campagna per installare nuove apparecchiature di censura per bloccare o rallentare l’accesso a siti web come Twitter.
Una lettera, che pare essere un ordine di Andrei Chernenko, viceministro del sistema digitale russo, chiede che i siti web e i portali online di proprietà statale russi rafforzino la loro sicurezza entro venerdì 11 marzo. Il documento impone a tutti coloro che stanno attualmente utilizzando servizi di hosting stranieri di spostarli su server russi, e di ripulire le loro pagine web dal codice JavaScript. A differenza della Cina, dove le società internet nazionali sono diventate colossi per più di un decennio, la Russia non ha un’industria internet o tecnologica domestica altrettanto vivace. Quindi, a causa di questo isolamento, le ricadute potrebbero essere gravi.
Per esempio, le società di telecomunicazioni russe che gestiscono reti di telefonia mobile non hanno più accesso ai servizi di aziende come Nokia, Ericsson e Cisco. Yandex, la più grande società internet della Russia, con un motore di ricerca più utilizzato di Google, ha avvertito che potrebbe essere di default sui suoi debiti a causa della crisi.
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Putin non si ferma
Nonostante tutte le conseguenze disastrose per il suo paese, Putin rimane irremovibile sulla questione internet, ed entro l’11 marzo isolerà la Russia da tutte le connessioni globali. I servizi web russi dovranno, infatti, entro la fine di questa settimana assicurarsi di essere passati ai server DNS (Domain Name System) situati sul suolo del paese.
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Il dipartimento di Chernenko ha dichiarato, comunque, che questa disconnessione non era preventivata. Viene fatta solo per incrementare la protezione dagli attacchi hacker contro i sistemi informatici russi. Nonostante questo, alcuni utenti di internet russi hanno trovato il modo per aggirare le restrizioni più severe. Infatti, la domanda di reti private virtuali, tecnologia che consente alle persone di accedere a siti web bloccati mascherando la propria posizione, è aumentata di oltre il 600% dall’invasione. Non ci resta che attendere fino a venerdì per vedere come evolverà questa situazione!