L’UNESCO si dichiara “gravemente preoccupata” per i danni al patrimonio culturale ucraino, dopo lo scoppio del conflitto fra Russia e Ucraina. L’organismo delle Nazioni Unite sta monitorando i siti del patrimonio via satellite e ha già pianificato un incontro con i direttori dei musei ucraini per salvaguardare le collezioni.
Le forze di invasione russe in Ucraina, oltre a mietere vittime militari e civili e a distruggere infrastrutture e abitazioni, stanno creando gravi danni anche al patrimonio storico e culturale ucraino. L’UNESCO si preoccupa soprattutto per i siti delle città di Kharkiv e Chernihiv. Per questo l’organizzazione ha chiesto che venga garantita la protezione del patrimonio culturale ucraino, specie nei sette siti del patrimonio mondiale del Paese. Ma come si può ottenere un simile risultato?
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L’organizzazione sta lavorando innanzitutto per isolare il più rapidamente possibile tutti i monumenti e i siti storici chiave in tutta l’Ucraina. In base alla Convenzione dell’Aia del 1954, l’esercito invasore dovrebbe infatti evitarli e interrompere i bombardamenti. In più, l’UNESCO organizzerà un incontro con i direttori dei musei ucraini per coordinare la salvaguardia delle collezioni museali e dei beni culturali. L’organizzazione monitorerà anche i danni ai siti culturali attraverso l’analisi delle immagini satellitari.
“Dobbiamo salvaguardare questo patrimonio culturale, come testimonianza del passato ma anche come vettore di pace per il futuro”, ecco cosa ha dichiarato Audrey Azoulay, direttore generale dell’organizzazione. Bisognerà salvare le grandi chiese di Kiev, come la cattedrale di Santa Sofia. E poi bisognerà concentrarsi su Kharkiv. Ovvero sulla seconda città più grande dell’Ucraina dopo Kiev, che è anche stata la capitale dell’Ucraina sovietica dal 1917 al 1934. A Kharkiv, nella piazza centrale, detta della Libertà, c’è un importante complesso architettonico costruttivista che include uno dei primi grattacieli sovietici in cemento: il famoso Derzhprom, un edificio di quattordici piani.
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I primi danni, purtroppo, ci sono già stati, sia al grattacielo che ad altri siti. Il primo marzo un missile russo ha colpito un edificio governativo dall’altra parte della piazza e ha danneggiato il teatro dell’opera e una sala da concerto. Il 2 marzo, invece, i russi hanno danneggiato anche la cattedrale dell’Assunzione nel centro di Kharkiv, una chiesa ortodossa russa anche conosciuta come chiesa della Dormizione. Edificata nella fortezza di Kharkiv nel XVII secolo, la cattedrale fu distrutta da un incendio e ricostruita in stile tardo barocco nel 1777, ispirandosi nelle forme alla chiesa di San Clemente di Mosca. Il bel campanile, realizzato in stile neoclassico, risale al 1830.
Un terzo scempio ai beni architettonici e culturali ucraini è avvenuto contro il memoriale dell’Olocausto di Babyn Yar a Kiev. Ecco perché l‘organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura non può più rimanere in silenzio.
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