Sembra strano, ma il panico verso uno dei mostri più orribili concepiti dalla mente umana si sviluppò nel secolo dei lumi, in Francia. Stiamo parlando della Bestia del Gévaudan, una creatura ancora misteriosa, che terrorizzò il popolo del Gévaudan, una provincia del Sud della Francia, nel 1764, e poi varie regioni d’Europa, compresa la Lombardia.
La leggenda si basa su fatti reali e comprovati. Le storie su questo mostro si diffusero allorquando una pastorella, che stava portando a valle le sue mucche, venne assalita da una creatura “simile a un grosso lupo“. Un mostro deforme, vorace, intelligente e sadico. La bestia, secondo la denuncia dell’epoca, tentò diverse volte di divorare la giovane, ignorando le mucche e i vitelli. Furono proprio le vacche a salvare la ragazza: caricarono il mostro, che poi scappò.
Storicamemente la Bestia del Gévaudan è quindi un animale feroce mai identificato con esattezza, che fra il 1764 e il 1767 causò decine di vittime nelle campagne del Gévaudan. Per la tradizione popolare, la bestia è invece un mostro antropofago responsabile di più di duecento attacchi e almeno cento vittime.
L’anno della nascita ufficiale del fenomeno fu il 1764, ma già l’anno precedente erano stati registrati nel Sud della Francia molti episodi di aggressioni contro contadini e pastori da parte di un animale feroce. Le cronache del tempo parlavano di un animale delle dimensioni di un lupo molto grande, scuro, con una striatura nera sul dorso, la testa grande e una specie di peluria che forma un fiocco in cima al capo. Questo animale, dunque, aveva molti tratti in comune con la “vera” Bestia di Gévaudan. Si trattava dello stesso aggressore?
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Dopo un paio di anni di attacchi e quasi quindici morti, il re inviò nella regione i suoi cavalieri dragoni. Molti nobili si unirono alla caccia per trovare il mostro. Furono uccisi due grandi lupi, il secondo dei quali alto almeno un metro. Ma le aggressioni continuarono per tre anni.
Sul caso dibattono ancora storici e criptozoologi, ossia studiosi di animali nascosti. Gli storici credono che gli omicidi furono commessi da vari lupi antropofagi. Il naturalista francese Michel Louis propose, nel 2001, una teoria diversa, ovvero che si trattasse di un dogue de Bordeaux, cioè di un cane enorme, un vero bestione. Un molosso aggressivo, che era diventato per qualche ragione goloso di carne umana. C’è poi chi sospetta che la bestia fosse un giovane leone, scappato in qualche modo alla cattività e incapace alla caccia.
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Altre ipotesi parlano di una tigre, di una pantera. C’è anche chi parla di un branco di iene, giunto dall’Africa attraverso la Spagna.
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