L’idea che la nostra vita sia solo un sogno o una realtà simulata è antica. Ne parlava già Platone. E lo suggerivano anche gli antichissimi testi vedici indiani. Oggi la scienza non esclude questa possibilità. Diciamo che al 50% potrebbe essere così… Quindi non potremmo comunque esserne mai sicuri. La stessa sicurezza potrebbe essere una simulazione! Quindi, abituiamoci all’idea: è possibile che la nostra realtà sia solo una realtà simulata.
I filosofi greci parlavano di un mondo apparente, falso, percepito con pregiudizio. Cartesio ipotizzava una realtà fasulla creata da un genio malvagio per ingannarci. I fisici contemporanei chiamano invece in causa la realtà simulata. Con questa ipotesi suggeriscono che la realtà percepita possa essere solo una costruzione artificiale, per esempio una simulazione creata con un computer quantistico indistinguibile dalla “vera” realtà.
Per valutare se siamo solo creature digitali o avatar vittime di un sistema tipo Matrix si dovrebbe disporre di una mente più potente di un computer quantistico. E anche in quel caso avremmo risolto solo metà del problema… Questa realtà “falsa” non vieterebbe infatti alle nostre menti di essere coscienti. Ma per la ragione sarebbe comunque difficile intendere l’inganno della simulazione.
Attenzione: la simulazione di cui parliamo ha pochissimo a che fare con la realtà virtuale, dato che gli utenti sanno distinguere tra realtà e virtuale. La realtà simulata, al contrario, sarebbe quasi o del tutto indistinguibile dalla “vera” realtà.
Secondo il filosofo australiano David Chalmers è impossibile stimare se stiamo vivendo o no in una realtà simulata. Pur capendo di partecipare a un inganno, poi, le nostre vite non cambierebbero. Siamo reali comunque, anche se facciamo parte solo di una simulazione!
Ricapitoliamo… Siamo davvero corpi fisici o siamo solo ologrammi? Esistiamo o sogniamo di esistere? Siamo reali oppure avatar? La nostra coscienza è vera o solo un’illusione? Se siamo vittime di una simulazione, possiamo capire che il mondo che ci circonda è falso?
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Il computazionalismo, una disciplina collegata alla teoria della mente, afferma che la cognizione è una forma di calcolo. Se prendiamo in considerazione l’ipotesi della simulazione, potremmo affermare che i nostri pensieri possono essere stati programmati, come algoritmi. Anche la nostra coscienza e la nostra libertà sarebbero dei calcoli, delle simulazioni. In fisica, ogni tipo di sistema naturale o energetico può essere simulato con un certo grado di accuratezza. E così possono esserlo anche i pensieri. Sono cioè cognizioni artificiali, e tutti noi non siamo altro che ombre o zombi filosofici.
Viviamo in una simulazione? La risposta è che non possiamo saperlo, perché ogni prova del contrario potrebbe a sua volta essere simulata.
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Un altro filosofo, Nick Bostrom, ipotizzò l’esistenza di molti mondi simulati e molti avatar, e per questo sarebbe impossibile capire quale possa essere il nostro destino. Siamo creature programmate e dunque incapaci di libero arbitrio oppure persone realmente esistenti le cui menti sono attaccate a una macchina? E chi lo sa!
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