Germanico sembrava un predestinato. Era un grande generale, un uomo amato dal popolo e dai soldati. Augusto lo vedeva come il suo successore, per questo impose a Tiberio di adottarlo… Ma questo nobile romano non raggiunse mai l’imperium: morì prima, in circostanze ancora misteriose. Tutti gli imperatori successivi sono suoi parenti: Caligola era suo figlio, Claudio suo fratello e Nerone figlio di sua figlia…
L’imperatore che non fu: Germanico
Nerone Claudio Druso Germanico, da tutti conosciuto come Germanico, fu un eroe, un letterato, un atleta, un politico e un nobile romano, appartenente alla dinastia giulio-claudia. Era figlio di Druso maggiore (figlio dell’imperatrice Livia Drusilla) e di Antonia minore (nipote di Augusto). Ricevette il cognome Germanico in seguito ai successi di suo padre Druso contro i barbari. Quando Augusto perse i suoi figli naturali Lucio e Gaio Cesare, adottò Tiberio e Agrippa Postumo. Dopodiché costrinse Tiberio ad adottare Germanico, poiché voleva che questi gli succedesse al comando di Roma.
Pare che Augusto amasse moltissimo Germanico, e infatti gli diede in sposa Agrippina maggiore, sua nipote prediletta. La coppia ebbe nove figli. Il primo si chiamava Nerone (ma non era il futuro imperatore, e morì giovane). Il secondo era Druso (anche lui morto a vent’anni). Poi c’era Caligola (che divenne imperatore). La quarta figlia era Agrippina minore (imperatrice come moglie di Claudio e madre del futuro imperatore Nerone). Le ultime due erano Giulia Drusilla (che secondo alcuni autori aveva rapporti incestuosi con Caligola) e Giulia Livilla.
La carriera e la morte
Giovanissimo, Germanico fu mandato da Augusto in Illiria come generale, dove Tiberio stava subendo ripetute sconfitte. Qui il giovane figlio di Druso si distinse come un geniale e coraggioso generale: pacificò la Dalmazia e riconquistò tutti i territori illirici perduti da Tiberio. Tiberio, in verità, volle farsi concedere l’onore della vittoria, senza riconoscere il contributo del figlio adottivo. Poco dopo, il ragazzo partì per la Germania, acclamato dalle truppe. Rimase in territorio barbaro dal 10 al 13 d.C. per riportare ordine dopo la grave disfatta subita da Publio Quintilio Varo nella foresta di Teutoburgo. Il giovane nobile sedò i germanici, riportò alto il morale fra i legionari e divenne un eroe anche per il popolo di Roma.
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Tornato a Roma, nel 12, fu infatti eletto console. Aveva solo ventotto anni. Quando Augusto morì, nel testamento Germanico figurava come erede di secondo grado. Ciò voleva dire che Tiberio avrebbe dovuto passare a lui l’imperium dopo la sua morte. Ma Tiberio, geloso del figlio adottivo, lo spedì di nuovo in Germania. E ancora il giovane nobile ottenne grandi vittorie. Portò anche a termine le sue campagne sul fronte settentrionale e riuscì a recuperare due delle tre Aquile legionarie perdute nella battaglia di Teutoburgo.
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Non contento, Tiberio lo mandò allora in Oriente, a combattere contro i Parti. E lo fece seguire da un suo luogotenente Pisone. Questi rimase con il figlio adottivo dell’imperatore solo pochi mesi, poi fu cacciato, nel 19. Poco dopo la partenza di Pisone, però, Germanico cadde malato ad Antiochia e lì morì. Poco prima di spirare, Germanico disse alla moglie che ad avvelenarlo era stato Pisone. Su ordine di Tiberio? Non lo sappiamo…
L’Impero Romano avrebbe avuto una storia diversa con Germanico al potere? Probabilmente sì. Ma i suoi discendenti sarebbero stati gli stessi…