Anonymous contro Putin: cyber guerra senza fine!

La cyber guerra tra Anonymous e il governo russo continua senza sosta: finirà solo nel caso in cui Putin ritiri le truppe che stanno invadendo l’Ucraina. Il movimento di hacker più grande del mondo ha esplicitamente dichiarato guerra al presidente russo, e non intende retrocedere di un passo nella guerriglia via web intrapresa.

Anonymous vs Putin – curiosauro.it

Una guerra via web

Sappiamo già da diversi anni che dietro l’identità misteriosa di Anonymous ci sono diversi membri, anche se è impossibile quantificare il loro numero. Si muovono in gruppo e si comportano come uno stormo di uccelli che vanno tutti nella stessa direzione, anche se in qualsiasi momento qualcuno di nuovo può unirsi al gruppo oppure lo può lasciare. Per questo il numero dei componenti è molto variabile.

Agiscono sul web, prendendo di mira chiunque si meriti una lezione. La loro rete è talmente estesa che ce ne potrebbero essere alcuni anche in Russia, altrettanti in Ucraina, e altri ancora in Italia (magari anche un nostro insospettabile vicino di casa). Per far parte di questo sistema bisogna, ovviamente, essere degli esperti in programmazione informatica e, soprattutto, bisogna rispettare il codice etico che impone di non attaccare i mezzi di comunicazione (a meno che non sia indispensabile come in questo attacco all’Ucraina n.d.r.).

Anonymous vs Putin – curiosauro.it

Quando è iniziata la loro guerra?

Questo collettivo è nato nel 2003 e oggi, in teoria, accetta tutti coloro che sono disposti a difendere la libertà di pensiero e di espressione. Ha iniziato sul sito di condivisione di anime e manga dove, a chi non si registrava, veniva assegnato in automatico il nickname di anonymus. Col tempo, però, le persone hanno iniziato a identificare dietro questo nick le azioni di una persona reale, anzi, le azioni di più persone!

Sono considerati un gruppo criminale ufficialmente perseguito perché agiscono nell’illegalità. Si definiscono hacktivisti (hacker attivisti) e si possono riconoscere perché, tutte le volte che si mobilitano nel mondo reale, hanno il volto nascosto dietro la maschera di Guy Fawkes, il cospiratore che tentò di assassinare Giacomo I d’Inghilterra nel 1605.

In quasi 20 anni di attività, molte azioni sono state attribuite al collettivo: ad esempio, nel 2008 hanno attaccato i sistemi informatici della chiesa di Scientology. Nel 2010, invece, hanno messo fuori uso otto siti governativi tunisini, schierandosi dalla parte del popolo che denunciava corruzione, repressione della polizia e mancanza di libertà.

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Come attaccano?

Anonymous agisce in due modi: attraverso attacchi DDoS o Ransomware. Con i primi praticamente vanno a bombardare di richieste di accesso un sito fino a renderlo inaccessibile. Più gravi sono, invece i secondi, che mirano a bloccare irrimediabilmente i computer colpiti. Durante la guerra questa guerra, Anonymous è già riuscito a mandare in tilt diversi siti governativi come:

  1. Agenzie di stampa russe.
  2. La Tv nazionale, che ha trasmesso canzoni e messaggi a sostegno degli ucraini.

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Questi hacker potranno essere tanti, diversi, senza volto, ma sul loro obiettivo comune attuale non ci sono dubbi, e risponde a un nome soltanto: Vladimir Putin! Anonymous ci tiene comunque a ribadire di non essere in guerra contro il popolo russo, ma solo con il loro presidente. Uno degli ultimi scherzetti fatti contro Putin è stato quello di hackerare il suo yacht da 87 milioni di euro! Il collettivo è riuscito ad entrare nel sistema e a cambiare i dati della sua destinazione. Oltre a questo, ha modificato anche il nome dell’imbarcazione, mettendone uno che lascia poco spazio all’immaginazione: FCKPTN!

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