L’intelligenza artificiale applicata alla meteorologia spaziale ha imparato a prevedere le tempeste solari. E a quanto pare, molto presto, dovremo affrontare il brillamento più potente e pericoloso dell’ultimo decennio…
Una serie di tempeste solari molto fastidiosa, prevista dall’intelligenza artificiale
Ormai fanno quasi parte della nostra quotidianità. Parliamo delle tempeste solari, che da un anno a questa parte minacciano il mondo con antipatica frequenza. Nulla di strano: il Sole attraversa cicli di riposo e di massima attività. E ora siamo in un periodo di estrema vivacità del plasma.
La buona notizia è che grazie all’intelligenza artificiale possiamo prevedere in anticipo i giorni in cui il Sole sfoga con maggiore violenza le sue tempeste. La cattiva è che una tempesta solare particolarmente forte, tra qualche anno, verrà a sconvolgere la Terra!
Le tempeste solari ci preoccupano quando diventano tempeste geomagnetiche, ovvero disturbi temporanei che interferiscono con la magnetosfera terrestre. La causa di questi disturbi è un’onda d’urto generata dal vento solare. Da anni, ormai, studiamo questi fenomeni, per imparare a prevederli e non lasciarci cogliere impreparati. Sonde e calcoli ci hanno aiutati fino a un certo punto… Con i computer possiamo riunire decenni di osservazioni magnetiche isolate ed estrarre modelli di previsione delle correnti elettriche ed elenchi delle risposte storiche alle variazioni interplanetarie.
Comprendere la natura delle tempeste geomagnetiche
Tutte le tempeste solari, potenzialmente, possono essere un problema per la Terra e per i satelliti in orbita bassa. Lo sa bene Elon Musk che per colpa di una tempesta ha visto andare fuori uso decine dei suoi nuovi satelliti Starlink. Ma abbiamo fatto dei passi in avanti. Grazie a un modello di intelligenza artificiale aggiornato con dati di temperatura e movimenti verticali raccolti da una fotosfera solare, possiamo gestire con più precisione le tempeste solari. Come? In pratica, possiamo prevedere le turbolenze che creano esplosioni, brillamenti, venti ed eruzioni di plasma della stella.
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Un team giapponese guidato dall’astronomo Ryohtaroh Ishikawa del National Astronomical Observatory ha programmato una rete neurale convoluzionale per studiare le tempeste geomagnetiche. E, a quanto pare, le prestazioni di questa AI sono più elevate rispetto a ogni modello di previsione precedente.
I ricercatori hanno scoperto che studiando i dati di temperatura e flusso verticale l’intelligenza artificiale può descrivere accuratamente i flussi orizzontali. Tutto ciò analizzando le simulazioni. Perché, studiando il Sole dal vivo, riusciamo a prevedere poco.
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E ora veniamo alla previsione. Una spaventosa serie di tempeste solari è prevista tra novembre 2024 e marzo 2026. Ma anche nei prossimi mesi non staremo tranquilli. Il Sole continuerà a emettere plasma e a inquietarci con il suo vento.