L’idrogeno è dovunque, ed è una fonte immensa di energia. Le stelle, dopotutto, sono alimentate da questo elemento… I combustibili fossili, nel futuro, quindi, potrebbero essere sostituiti dall’idrogeno verde, che si ottiene separando l’elemento dall’acqua con un processo di elettrolisi.
Gli elettrolizzatori e l’idrogeno verde
Idrogeno verde: che cos’è? Parliamo di un prodotto a impatto zero, che non comporta emissioni inquinanti. Come dicevamo, l’idrogeno è ovunque (anche se è sempre legato ad atri elementi) ma è complicato “produrlo”. A oggi, quasi il 95% dell’idrogeno impiegato a livello industriale è ottenuto da reforming del metano o da gassificazione del carbone, con processi che generano enormi quantità di emissioni di anidride carbonica ma che sono anche i più economici e veloci.
Esistono poi altri modi per ricavare l’idrogeno. Per esempio si usano processi termochimici e, poi, l’elettrolisi dell’acqua. Entrambi questi sistemi si chiamano elettrolizzatori perché richiedono un certo apporto di energia elettrica. Per essere davvero sostenibili, questi sistemi dovrebbero essere alimentati da fonti rinnovabili, come l’eolico o il fotovoltaico. Quando l’idrogeno nasce da un sistema al 100% ecologico, parliamo di idrogeno verde.
Finora gli impianti per la produzione di idrogeno verde sono costosi e poco efficienti. Ma qualcosa sta cambiando. La tecnologia si sta impegnando per rendere questo vettore energetico sempre più facile da produrre e più economico. Ma come?
EL 4.0, l’elettrolizzatore modulare plug-and-play
Produrre idrogeno verde non è semplicissimo… Ma i progressi sono evidenti. L’azienda tecnologica Enapter ha dato vita a un dispositivo rivoluzionario. Una versione più piccola e leggera della sua linea di elettrolizzatori con membrane a scambio anionico.
La tecnologia con cui si ottiene l’elettrolisi dell’acqua si sviluppa attraverso un procedimento alquanto complesso, ma il suo uso, da domani, potrebbe essere veloce e intuitivo. Ed è proprio questo che serve per rendere l’idrogeno verde un vettore più accessibile: una tecnologia immediata e fruibile. Bisogna adottare soluzioni intuitive e pratiche. Proprio come fa l’EL 4.0, il nuovo elettrolizzatore modulare plug-and-play di Enapter.
Cosa sono gli elettrolizzatori AEM?
La Enapter produce generatori di idrogeno efficienti sull’elettrolisi con membrane a scambio anionico. Questi generatori sono appunto detti AEM, cioè Anion Exchange Membrane. Con tale tecnologia si ottengono parecchi vantaggi. Uno: non servono gli speciali diaframmi di norma impiegati dall’elettrolisi alcalina. Due: non servono nemmeno metalli del gruppo del platino e terre rare, che sono elementi necessari all’elettrolisi con membrana a scambio protonico (PEM). Tutto ciò comporta che l’AEM ha costi ridotti e dimostra efficienza e flessibilità.
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Parliamo di EL 4.0 perché siamo arrivati alla quarta generazione di elettrolizzatori AEM sviluppati dalla Enapter: la versione più piccola e leggera. Il dispositivo nasce con l’obiettivo di fornire un prodotto facilmente installabile e integrabile. In pratica, un sistema plug-&-play, flessibile e poco costoso. L’elettrolizzatore modulare plug-&-play si basa infatti su unità standardizzate che possono essere impilate e combinate per progetti di ogni dimensione.
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Tanto impegno ha un obiettivo preciso. Quello di sostituire i combustibili fossili con l’idrogeno verde. E in questo senso l’EL 4.0 può essere lo strumento della svolta. Un dispositivo fondamentale per gli integratori di sistema, che permette di implementare rapidamente la produzione di idrogeno verde. Grazie agli elettrolizzatori AEM potrebbe cioè cambiare radicalmente la produzione di questo materiale formidabile.