I detriti spaziali stanno aumentando sempre di più, ma chi si occuperà del loro smaltimento? Esistono delle regole da rispettare per cercare di arginare un problema che diventa sempre più serio? I governi e le compagnie spaziali private dovranno mettersi presto a tavolino per prendere decisioni drastiche, perché le immagini satellitari parlano chiaro… la spazzatura ci sta circondando!
La spazzatura spaziale è sicuramente una conseguenza della conquista dello spazio: purtroppo, però, sta diventando un grave problema che nessuno si prende la briga di risolvere in modo serio. L’inquinamento non si limita alle orbite terrestri ma raggiunge anche quelle lunari. Ogni sonda, infatti, che viene lanciata porta con sé anche una parte di lanciatore che poi rimane ad orbitare intorno alla Luna. Questi lanciatori sono difficili da recuperare proprio perché descrivono delle traiettorie che variano a causa della forza di gravità.
Le continue perturbazioni fanno in modo che molti pezzi di rifiuti siano complicati da recuperare, soprattutto le parti tecnologiche più piccole mandate sulla Luna. La maggior parte dell’immondizia spaziale è costituita da:
Uno dei problemi più complicati da risolvere riguarda proprio il fatto di… vederla questa spazzatura spaziale! Per esempio, la luce riflessa da un cilindro metallico che orbita intorno alla Luna potrebbe ricordare un moscerino che vola intorno ad un lampione. Occorre, quindi, che:
La cosa più importante è determinare le responsabilità oggettive di chi ha effettuato il lancio che ha lasciato detriti in orbita. Per rifarci al motto di chi rompe paga, in questo caso potremmo dire… chi sporca pulisce!
La questione non è nuova e si è tornato a parlarne proprio in questi giorni, visto che un detrito andrà in rotta di collisione con la Luna. L’impatto è previsto per venerdì 4 marzo nella parte oscura del nostro satellite, e farà aumentare di circa 200 tonnellate il numero di spazzatura e ferraglia varia che si trova al momento nell’orbita lunare. Tutti sono colpevoli senza esclusioni di colpi: Unione Sovietica, Stati Uniti, Europa, India, Cina e Israele. I loro insuccessi si contano in base alla quantità di immondizia accumulata nello spazio!
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Ancora non è chiaro a chi appartenga il detrito che andrà in rotta di collisione con la Luna. Una prima ipotesi era stata fatta sul Falcon 9 che, nel 2015, aveva portato in L1 la missione DSCVR della NASA. Purtroppo, però, la traiettoria aveva dimostrato che non poteva essere quello il caso. In seconda battuta si era pensato ad un pezzo del lanciatore Long March 3C della missione tecnologica Chang’è 5 T1, che la Cina aveva lanciato nel 2014. Questa missione, nel dicembre del 2020, aveva raccolto campioni di suolo lunare che aveva portato sulla Terra, facendo un sorvolo della Luna per poi riprendere la via di casa. L’agenzia spaziale cinese ha ovviamente negato ogni tipo di responsabilità!
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Il problema è serio, perché nessun governo e nessuna azienda spaziale privata si preoccupa di censire i gli oggetti che orbitano sia intorno alla Luna sia nell’orbita terrestre. Per questo motivo spesso non si riesce a capire chi sia stato a lanciare (e soprattutto a lasciare) questi detriti nelle orbite circostanti. La questione lunare, poi, è da considerarsi prioritaria visto il rinnovato interesse delle prossime missioni programmate entro pochi anni (50 missioni in 5 anni).
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