Immaginiamo l’arrivo di un messaggio da parte di una civiltà aliena. Come dovrebbero comportarsi gli astrofisici? Dovrebbero leggerlo e decodificarlo senza indugi? Oppure sarebbe meglio optare per la prudenza? In definitiva: quanto dobbiamo temere l’arrivo di un messaggio alieno?
Non sappiamo che tipo di intenzioni potrebbero avere le civiltà CETI (alieni intelligenti e capaci di inviare messaggi). Gli alieni potrebbero essere pacifici o bellicosi, costruttivi o dispettosi. L’arrivo sulla Terra di un loro messaggio, in linea teorica, potrebbe essere anche un cavallo di Troia o un’arma. Sì, la comunicazione potrebbe contenere un virus o qualche contenuto pericoloso. Magari gli extraterrestri potrebbero volerci destabilizzare o addirittura distruggere… Questo scenario non è la sinossi di un brutto film di fantascienza degli anni ’80 ma il presupposto teorico di uno studio astronomico che contempla l’ipotesi che un messaggio alieno possa arrivare sulla Terra ed essere trattato come spam.
Dunque, gli appassionati di alieni aspettano da decenni una comunicazione da parte degli extraterrestri. Tuttavia, l’arrivo di un messaggio alieno non sarebbe una buona notizia per il mondo. Non siamo infatti pronti a gestire i possibili rischi collegati a intenzioni malvagie da parte dei mittenti. Ecco perché, secondo uno studio firmato da ricercatori tedeschi e hawaiani, potrebbe essere utile trattare il contenuto extraterrestre come di solito trattiamo un messaggio di spam.
I ricercatori ipotizzano che l’eventualità più probabile comporti un attacco. Gli alieni, in pratica, potrebbero danneggiarci inviandoci un messaggio che è anche un virus in grado di formattare i nostri calcolatori elettronici. Se invece fosse un messaggio espressivo, potrebbe contenere istruzioni per generare panico o comportamenti autodistruttivi. Una società evoluta e tecnologicamente avanzata, infatti, si muoverebbe prima con attacchi informatici e sarebbe in grado di destabilizzare i nemici prima ancora di un contatto fisico.
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Cosa fare, dunque? Il consiglio è quello di trattare un messaggio come una mail spam. Dunque, dovremmo prima analizzarlo senza aprirlo. Decontaminarlo, se è possibile. Esiste già un protocollo del SETI con cui trattare un sospetto segnale extraterrestre. La procedura prevede un’analisi per verificarne innanzitutto l’attendibilità. Per fare ciò potremmo iniziare ad allenarci.
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I ricercatori consigliano insomma di produrre finti messaggi alieni contenenti malware, e di creare un vero e proprio piano di azione per trattare il messaggio sospetto. L’imperativo è lavorare offline e su un computer non contenente informazioni sensibili. Meglio poi stampare il tutto, e lavorare su carta…
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