Niente panico siamo solo alieni, piacere di conoscervi!  

Lo dicono gli psicologi, se noi umani venissimo a conoscenza di una vita extraterrestre non andremmo nel panico, anzi, saremmo entusiasti della scoperta. Almeno per i primi tempi ma… poi? Come evolverebbe il nostro rapporto con gli alieni?

L’incontro fra umani e alieni – curiosauro.it

Gli alieni fra noi

Lo dicono tre studi di un team di psicologi dell’Università dell’Arizona, anche se le loro previsioni presentano gli alieni come vita batterica non come civiltà extraterrestre. Siamo abituati a immaginarli come essere brutti e malvagi, pronti a farci del male e a voler comandare la Terra. Ma se non fosse proprio così?

Gli psicologi americani sono convinti che l’umanità accoglierebbe bene la notizia di una vita aliena nell’universo, e per avvalorare questa tesi hanno preso in esame 15 pubblicazioni. Queste riguardano la possibile scoperta di:

  1. Microbi alieni su Marte.
  2. La mega struttura aliena attorno alla stella di Tabby.
  3. La scoperta di esopianeti abitabili.

Gli scienziati hanno anche utilizzato un programma che è in grado di riconoscere le parole legate a sentimenti negativi da quelli positivi. Paura e ansia saranno quindi distinte da felicità e entusiasmo.

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Saremo amici degli alieni?

Al secondo studio americano hanno partecipato 500 volontari, che sono stati chiamati per scrivere le loro ipotetiche reazioni nel caso venissero scoperti microrganismi alieni. A questi è stato chiesto di descrivere sia la loro reazione personale, sia quella collettiva. Le reazioni positive registrate sono state maggiori di quelle negative: 5 parole di entusiasmo per ogni parola di timore.

Nel terzo studio condotto, sempre con i soliti 500 partecipanti, le persone sono state suddivise in due gruppi, e ognuno di questi avrebbe dovuto commentare un articolo diverso del New York Times. Nel primo si parlava di antichi microrganismi su Marte, il secondo, invece, trattava il successo di alcuni scienziati nel creare la vita in laboratorio.

Anche questo esperimento ha dato lo stesso esito del precedente: le parole positive utilizzate hanno superato di 10 volte quelle negative, almeno nel primo articolo. Per quanto riguarda invece il secondo, l’esito è stato contrario: i sentimenti negativi hanno prevalso su quelli positivi! Creare una vita artificiale in laboratorio sembra, quindi, spaventare molto di più che la scoperta degli alieni!

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Conclusioni

In ultima analisi vincono l’entusiasmo e la positività: l’incontro con altre vite extraterrestri non spaventerebbe più di tanto! Ma perché se l’universo è così grande ancora nessuno è riuscito a conoscere altre specie viventi da altre parti? Gli scienziati tentano di rispondere facendo riferimento al Grande Filtro, che bloccherebbe lo sviluppo di civiltà abbastanza avanzate da comunicare con altri pianeti.

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Alcuni di questi momenti di transizione, una sorta di maglia stretta che impedisce lo sviluppo di civiltà sufficientemente durevoli, intervengono nelle fasi iniziali di vita di un pianeta. Altri, no, e noi terrestri potremmo essere nel pieno dell’intervento di un Grande Filtro. Estinzioni di massa come quella che stiamo attraversando potrebbero impedire a civiltà ad anni luce di distanza di incrociarci nelle giuste finestre temporali.

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