Dal 1922, anno della scoperta della tomba di Tutankhamon, resistono miti e misteri sull’enigmatica figura storica di questo giovane faraone, morto all’età di diciannove anni, nel 1323 a.C. circa. All’epoca della scoperta archeologica si parlava di una maledizione. E ancora oggi sono in molti a essere convinti che Tutankhamon abbia a che fare con qualcosa di sovrannaturale o di extraterrestre.
Quando lord Canarvon, il finanziatore degli scavi degli anni ’20, perse la vita a causa di una polmonite, in Europa si cominciò a parlare della maledizione di Tutankhamon. Secondo la leggenda tutti coloro che erano venuti a contatto con la sua mummia sarebbero finiti male… Oggi, per fortuna, non si parla più di quell’assurda superstizione, anche se la figura storica e mitica del giovane faraone continua ad affascinare il mondo ed esprimere numerosi misteri.
Si discute ancora molto, per esempio, sul suo pugnale, uno dei pezzi più importanti del suo corredo funebre, che in tutto conta oltre cinquemila reperti. Gli archeologi si sono a lungo interrogati sul materiale di cui è composto questo cimelio. All’apparenza sembra fatto di oro e ferro. Ma questo ferro rivela delle caratteristiche poco chiare…
Dopo aver analizzato il pugnale, nel 2013, l’archeologia ha ipotizzato che il ferro utilizzato per forgiare il prezioso pugnale di Tutankhamon potesse essere di natura spaziale. Un minerale piovuto dal cielo da un meteorite, per esempio. Per essere più sicuri, nel 2016 la lama è stata sottoposta alla spettrofluorometria XRF e così ne è stata analizzata la composizione. A sorpresa i risultati hanno confermato la teoria del “pugnale extraterrestre”. La lama è composta principalmente di ferro. Poi, per l’11% di è fatta di nichel e per lo 0,6% di cobalto. Proprio questa composizione con l’11% di nichel pare compatibile con il ferro stellare, analizzato in molti meteoriti trovati sulla Terra. Il ferro terrestre, tanto per capirci, non presenta mai una percentuale di nichel superiore al 4 o al 5%. C’è anche da aggiungere che all’epoca del giovane faraone gli Egizi erano già in grado di fondere il ferro, anche se non era la loro specialità: non lo facevano quasi mai…
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Gli studi non sono terminati Poche settimane fa un team giapponese ha analizzato i materiali residui del pugnale. E di nuovo l’equipe del Chiba Institute of Technology ha confermato l’origine meteoritica del ferro. Il materiale sulla lama mostra infatti una struttura a tratteggio incrociato nota come modello Widmanstätten che è tipica di un ottaedrite, e cioè il più grande gruppo di meteoriti di ferro. Inoltre, la lama contiene cloro, calcio, zinco e zolfo. Da questo zolfo possiamo provare a investigare sull’origine del pugnale.
Con buona pace dei sostenitori della teoria aliena, convinti che Tutankhamon abbia ricevuto il pugnale da qualche extraterrestre, lo zolfo ci mostra chiaramente che quel ferro è stato forgiato a freddo, sfruttando una temperatura piuttosto bassa. Questa tecnica era (è proprio il caso di dirlo) aliena per gli Egizi. Quindi il pugnale deve essere arrivato da qualche altro luogo. Dallo Spazio? No… Probabilmente fu un dono del re di Mitanni, un popolo mesopotamico che prosperò nell’attuale Siria e nell’attuale Turchia fino al 1200 a.C., ossia fino alla morte di Tutankhamon. Anche se gli archeologi pensano che il pugnale sia stato donato ad Amenhotep III, ovvero al nonno di Tutankhamon, da cui il giovane faraone lo avrebbe poi ereditato.
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Lo studio del Chiba Institute of Technology ha dimostrato che la decorazione del pugnale è compatibile con altri manufatti preziosi prodotti dai Mitanni. Segreto svelato, insomma. Ma ne restano tantissimi altri da risolvere… La tomba di Tutankhamon, che gli esperti conoscono come KV62 (dato che è la sessantaduesima scoperta nella Valle dei Re) rivela nuovi misteri da più di un secolo. Il 4 novembre 2022 festeggeremo infatti un secolo dalla scoperta della tomba ad opera di George Herbert, V conte di Carnarvon e Howard Carter.
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