Le tempeste solari preoccupano il mondo. Le conseguenze di questi fenomeni energetici possono infatti produrre blackout, limitare o interrompere le comunicazioni, danneggiare il traffico aereo e marittimo, disturbare gli animali… Ecco perché in Italia si sta investendo sulla meteorologia spaziale. Lo Space Weather può essere un campo d’indagine fondamentale per il futuro.
SWICo e il progetto Space Weather
La SWICo è una comunità scientifica italiana (l’acronimo sta per Space Weather Italian Community) con oltre cento membri provenienti da diverse istituzioni, fra le quali dipartimenti universitari e importanti aziende private. L’intenzione di studiare con maggiore attenzione il meteo spaziale si lega ovviamente a presupposti scientifici ma anche a precise esigenze pratiche. Con l’attività del Sole al suo massimo, nei prossimi anni assisteremo infatti a uno sviluppo incontrollato dei fenomeni dei brillamenti e delle tempeste solari. E queste attività del Sole, lo sappiamo bene, possono provocare ingenti danni, stimati per centinaia di miliardi di euro. Come?
Le tempeste solari, con la loro forza devastante e poco prevedibile, possono creare problemi ai satelliti, e quindi alle comunicazioni, possono produrre un blackout di tutti i dispositivi elettronici, disagi al traffico di animali, aerei e navi. In più c’è pericolo anche per gli astronauti che frequentano lo Spazio e per tutte quelle apparecchiature che l’uomo ha inviato o sta inviando in orbita.
La definizione dell’ESA
Umberto Villante, presidente di SWICo e professore emerito all’Università dell’Aquila, ha voluto quindi promuovere nuovi studi nel campo dello Space Weather, il cosiddetto meteo spaziale. Il settore, che qualcuno considera alla stregua di una nuova disciplina, è in evidente sviluppo in tutto il mondo. Studiare le complesse interazioni tra il Sole e la Terra significa preoccuparsi anche di economia e di ambiente. Secondo l’ESA lo Space Weather è infatti lo studio che “si propone, attraverso l’osservazione, il monitoraggio, l’analisi e la creazione di modelli, di comprendere e prevedere lo stato del Sole”.
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Negli Stati Uniti sono le stesse compagnie spaziali private a finanziare gruppi di ricerca per proteggere le loro missioni e quindi il loro business spaziale. Possiamo affermare che negli ultimi mesi lo Space Weather si sia trasformato in una vera e propria disciplina scientifica strategica fondamentale per fare previsioni che riguardano i cambiamenti delle condizioni meteo nello spazio astronomico in conseguenza dell’attività solare.
Il secondo congresso della comunità
In parole povere, la meteorologia spaziale studia i fenomeni collegati all’attività solare con l’obiettivo di cercare di mitigarne gli effetti e di sviluppare efficaci modelli di previsione. E di questo appunto si è parlato nel secondo Congresso della Space Weather Italian Community ospitato dall’ASI (agenzia spaziale italiana) a metà febbraio.
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Oggetto principale del congresso, le tempeste solari. In conseguenza al progressivo e crescente utilizzo di tecnologie sofisticatissime, costose e sensibili, ogni tempesta solare può comportare danni irreparabili per la Terra. Negli scorsi mesi abbiamo già registrato difficoltà nelle comunicazioni e vari problemi nel controllo del traffico aereo. Presto, conosceremo anche problemi più concreti, come le interruzioni nella distribuzione di energia elettrica e danni ai satelliti che ci garantiscono connessioni internet.