Le false notizie sono molto più vecchie di ciò che si crede, internet ha solo accelerato la trasmissione
Fake news, bufale, false notizie, bugie... Come le si voglia chiamare si tratta di storie tutt’altro che veritiere che vengono trasmesse oggigiorno attraverso disparati canali, generalmente tramite testate web non attendibili con il solo scopo di acchiappare click e monetizzare. Quello delle fake news sembra un fenomeno del tutto legato al mondo contemporaneo, ma la loro storia è antica tanto da perdersi nella notte dei tempi.
Un modo di fare informazione non solo legato al giornalismo, le fake news sono radicate nella storia
Anche se la maggior parte delle contemporanee false notizie viene veicolata da testate web di dubbia origine, il fenomeno è ben radicato nella storia. Una bufala può avere effetti disastrosi e fare quante più vittime si possa immaginare. Ad esempio nel 1814 a Dover, importante città del Regno Unito, un cittadino diramò la falsa notizia della morte di Napoleone Bonaparte. Si passò dalla chiacchiera becera di una locanda ad una notizia ben diffusa e talmente radicata da indurre molti azionisti a investire in direzione opposta. Questo decretò un arresto considerevole della borsa di Londra. Oggi le fake news sono pericolose soprattutto in ambito scientifico. Questo è solo una delle false notizie che si sono tramandate o che sono entrate e uscite nei fatti storici scuotendo interi sistemi. In un’epoca affranta dalla pandemia da Covid molte sono le false questioni che girano intorno a questo virus, che rischiano di mettere a repentaglio non solo la capacità decisionale delle persone, bensì un intero giro di vite.
Ecco qualche suggerimento per non cadere nella trappola delle bufale
Per i meno esperti del settore della comunicazione vige una regola efficace e precauzionale contro le cattive e false notizie. Si tratta di affidarsi a quei canali di informazione ufficiale, che godono di un certo status nel mondo della notizia. Ovviamente questa scelta è drastica ed è a discapito di quelle realtà, che seppur più piccole e meno “famose”, offrono una seria e completa informazione.
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Un suggerimento utile è quello di essere attenti alla forma della notizia stessa. Generalmente gli esperti di comunicazione riescono a veicolare con oggettiva serietà anche un avvenimento catastrofico, dando la possibilità di interpretazione di riflessione al lettore, attingendo ai fatti e non alle opinioni. Un articolo dal grande titolone ingannevole potrebbe celare all’interno tutt’altro. Proprio il titolo è una delle prime cose che viene studiata a tavolino per acchiappare click.
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In tale condizione il contenuto non rispecchierà le aspettative donate dal titolo e la possibilità di ritrovarsi al cospetto di una bufala è altra. Un consiglio – che dovrebbe essere dogma – per il lettore è quello di non condividere, senza essere sicuri che quello che si è letto provenga da fonte sicura. Il rischio è quello di diventare veicoli di fake news senza saperlo e senza volerlo.