Ancora una volta a Roma emergono scoperte archeologiche di rara bellezza e grande mistero. Stavolta si parla di animali, di un lupo in particolare che sembra essere stato il primo in Europa. Ritorniamo indietro nel tempo per scoprire la sua storia.
A Roma un gruppo di archeologi ha trovato frammenti di un fossile di 400mila anni fa, il più antico esemplare adulto di Canis lupus mai scoperto in Europa. La scansione 3D dei resti frammentari ha permesso di identificare il cranio fossile risalente al periodo preistorico del Pleistocene Medio, quando nel mondo è apparso per la prima volta l’homo erectus.
Quella di Ponte Galeria, l’area romana dove sono stati ritrovati i frammenti, è la scoperta più importante degli ultimi tempi, fatta da un gruppo di paleontologi e geologi del Dipartimento di Scienze della Terra della Sapienza di Roma e del Dipartimento di Scienze della Terra “Ardito Desio” dell’Università Statale di Milano.
I frammenti fossili sono stati scansionati tramite TAC e poi uniti digitalmente per ricreare l’assetto originale del cranio. Gli studiosi, successivamente, lo hanno analizzato, misurato e comparato con altre scansioni di canidi moderni. L’area di Ponte Galeria è ricca di giacimenti con datazioni diverse, quindi per stabilire l’età precisa del reperto i geologi hanno esaminato anche il sedimento vulcanico in cui è stato trovato.
La ricostruzione in 3D dei resti ha permesso di identificare il fossile come il più antico esemplare adulto di lupo (Canis lupus) in Europa. I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Scientific Reports, gettano una nuova luce sulle dinamiche di diffusione dell’animale nel nostro continente.
Le nuove analisi hanno dimostrato come la dispersione del lupo sia avvenuta durante il Mid-Brunhes Event, una fase del Pleistocene caratterizzata dall’aumento dell’ampiezza dei cicli interglaciali che diventarono sempre più lunghi e più intensi. Questo cambiamento climatico ebbe una forte ripercussione sugli ecosistemi terrestri.
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Il lupo è una delle specie più emblematiche della biodiversità europea, animale simbolo delle foreste del nostro continente. Radicato nel nostro immaginario, è entrato a far parte della cultura, del folklore e della tradizione di tutti i popoli europei. Sebbene l’uomo conviva con lui da migliaia di anni, la storia evolutiva di questo predatore iconico è ancora fonte di dibattito nella comunità scientifica.
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Eppure è ormai ampiamente comprovata la straordinaria importanza in termini di biodiversità di questa specie, in grado di innescare interessanti reazioni a cascata nei diversi livelli trofici (che riguardano le posizioni di alimentazione di tutti gli organismi in uno specifico ecosistema). Con la sua dieta, per esempio, il lupo regola la presenza di alcune popolazioni di erbivori garantendo la sopravvivenza e la crescita di specie vegetali. Queste, a loro volta possono costituire, nel lungo termine, un valido rifugio per volatili nidificanti in aree a folta vegetazione.
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