Quante persone possono abitare la Terra? Esiste un limite demografico o la popolazione mondiale può continuare a crescere? Alla fine degli anni ’60, l’etologo statunitense John B. Calhoun si applicò a intensi studi riguardanti la densità di popolazione e i suoi effetti sul comportamento. Per dimostrare la sua teoria sugli effetti negativi della sovrappopolazione diede vita a un celebre esperimento chiamato Universo 25.
L’esperimento dell’Universo 25
Fu la filosofia positivistica, nella seconda metà dell’Ottocento, a rivelare che le risorse del mondo (esauribili) non sarebbero mai bastate per una popolazione terrestre in espansione e sempre più orientata allo sfruttamento intensivo e al consumo. Quest’idea ha continuato a ispirare statistici, matematici e antropologi, che nei decenni successivi hanno cercato di comprendere quale potesse essere il limite dello sfruttamento delle risorse prima del collasso demografico. Poi, un po’ a sorpresa, venne fuori la teoria dell’etologo John B. Calhoun, il quale era convinto che non sarebbero state le risorse a determinare un eventuale collasso societario, ma le dinamiche sociali.
Per dimostrare ciò, l’etologo compì un famoso esperimento denominato Universo 25. La sperimentazione si tenne in una tenuta fuori da Poolesville, nel Maryland. Nel luglio 1968, Calhoun introdusse quattro coppie di topi in un habitat da lui preparato, ovvero un recinto metallico di due metri e mezzo circa, con i lati da un metro e mezzo. Ognun topo poteva occupare un piccolo spazio delimitato da una rete metallica e collegato agli altri da alcuni condotti. I condotti portavano anche a delle cassette di nidificazioni e ai distributori d’acqua e di cibo.
La colonia dei ratti
Secondo le analisi dell’etologo, la popolazione di roditori crebbe velocemente all’inizio: raddoppiava di numero ogni cinquantacinque giorni. Dopo un anno, più o meno, i topi erano più di seicento. Ciò significava però che il tasso di crescita era diminuito. Il seicentesimo giorno ci fu l’ultima nascita. La colonia di topi aveva raggiunto una popolazione di duemiladuecento individui. Secondo Calhoun lo spazio disponibile avrebbe potuto ospitare fino a quattromila topi. Ma a un certo punto i roditori avevano smesso di riprodursi. Perché?
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L’etologo notò dal giorno seicento un vero e proprio crollo della struttura sociale e del normale comportamento sociale. Calhoun parlò di aberrazioni nel comportamento. I topi adulti cacciavano i giovani individui prima dello svezzamento. I giovani venivano spesso attaccati dai vecchi. Ci fu un incremento della pratica omosessuale. Aumentò il comportamento aggressivo delle femmine. Crebbero lotte e faide fra varie famiglie di topi e all’interno delle famiglie stesse. Ci fu, infine, un progressivo e comune distacco dagli appetiti sessuali e dalla difesa del territorio. Queste crisi portarono la colonia, detta appunto Universo 25, all’estinzione.
Conclusioni e critiche
Quali conclusioni trasse, l’etologo, dall’esperimento? Secondo Calhoun l’Universo 25 dimostrava che quando tutto lo spazio disponibile è occupato e tutti i ruoli sociali sono occupati, la competizione genera stress. Questi disagi sperimentati dagli individui si traducono poi in una rottura totale di comportamenti sociali complessi e quindi nell’estinzione della popolazione. In ciò, l’etologo scorgeva il destino dell’uomo.
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Secondo molti interpreti l’esperimento di Calhoun era ideologico. L’etologo avrebbe insomma forzato i risultati del suo studio per condannare la decadenza della società umana attuale. Altri ricercatori riconoscono la validità scientifica dell’esperimento, ma non credono che sia estendibile all’universo umano.