Gli astronauti subiscono una modifica del proprio cervello a lungo andare viaggiando nello spazio
Quando si parla di cervello il preambolo mai scontato è sempre lo stesso. Esso è una complessa macchina ancora sconosciuta. Ci sono tanti aspetti dell’abito neurale umano ancora avvolto nell’oscurità più profonda. Nonostante questo, è emerso un aspetto interessante: gli astronauti, viaggiando nello spazio, hanno sviluppato, a lungo andare, delle modifiche a livello cerebrale.
Spostamenti anatomici che hanno provocato cambiamenti microstrutturali nel cervello
Il neuroscienzato dell’Università di Anversa, Floris Wuyts ha studiato i meccanismi che avrebbero portato a cambiamenti microstrutturali nei viaggiatori dello spazio a livello cerebrale. La causa è da identificarsi negli spostamenti anatomici del tessuto neurale, in seguito alla dilatazione dei ventricoli. Dodici i cervelli di astronauti messi al vaglio attraverso risonanze magnetiche effettuate prima e dopo i soggiorni nello spazio.
Modifiche visibili nei cervelli degli astronauti anche a distanza di tempo
Le risonanze sono state effettuate anche a distanza di mesi. Dopo i primi esami effettuati erano emersi i significativi cambiamenti microstrutturali.
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Dopo sette mesi – dai viaggi durati in media più di 150 giorni – le modifiche indotte dai viaggi erano ancora presenti, non nella loro totalità, ma in buona parte.
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Ovviamente bisognerà capire quali saranno effettivamente e al lungo termine gli effetti per una migliore comprensione delle cause scatenanti questo fenomeno.