La startup tecnologica Quaise Energy vuole provare a rivoluzionare il settore energetico attraverso la perforazione geotermica. Il piano è quello di sfruttare la geotermia profonda e accaparrarsi il monopolio su un’energia infinita grazie a sistemi di perforazione a onde millimetriche in grado di raggiungere profondità comprese tra dieci e venti chilometri.
Quaise Energy: il futuro dell’energia geotermica
La startup vorrebbe sfruttare l’energia geotermica pontentissima e in teoria illimitata che la Terra può offrire a dieci o venti chilometri di profondità. Parliamo di un’energia pulita e disponibile ovunque sul pianeta. Per attuare il suo ambizioso progetto, la Quaise Energy ha annunciato la chiusura di un round di finanziamento di quaranta milioni di dollari da parte di Safar Partners con la partecipazione di Prelude Ventures, Fine Structure Ventures, The Engine, Collaborative Fund e altri.
La geotermia, secondo molti specialisti, è l’unica fonte di energia rinnovabile e pulita in grado di fornire potenza di base a tutto il mondo. Stiamo dunque parlando di un settore fondamentale per la transizione energetica.
Progetti di perforazione
Tutti questi nuovi finanziamenti annunciati per la Quaise Energy indicano che la startup potrà presto sperimentare la sua nuova tecnologia di perforazione. Ma perché bisogna scavare così in fondo? La startup vuole attingere a fonti più calde e dense di energia geotermica rinnovabile…
Tutte le volte che ragioniamo di energie rinnovabili, ci limitiamo a considerare l’energia solare e l’energia eolica. Ma il solare e l’eolico sono fonti precarie e spesso poco vantaggiose. Il geotermico, invece, offre la possibilità di gestire una fonte di energia quasi infinita, costante e disponibile in qualsiasi parte del pianeta.
Sapevate che il nucleo del nostro pianeta è più caldo della superficie del Sole? In teoria, potendo sfruttare parte di quel calore, potremmo produrre energia illimitata. Basterebbe perforare abbastanza in profondità per liberare una piccola parte di quel potenziale termico. Su questi presupposti teorici si basa il progetto della startup Quaise Energy.
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Come dicevamo, la società ha di recente ottenuto quaranta milioni di dollari di finanziamenti per lo sviluppo e la messa in opera delle perforazioni. L’idea è quella di modificare le tradizionali trivelle con fasci di luce a onde millimetriche per vaporizzare la roccia. In questo modo si potrebbe raggiungere la profondità di venti chilometri nella crosta terrestre, laddove la roccia raggiunge temperature superiori a 370 gradi.
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Una volta raggiunta la profondità di venti chilometri, dell’acqua verrebbe fatta scorrere all’interno della scavo, per essere poi convertita in vapore. Questo vapore risalirebbe in superficie azionando le turbine e producendo elettricità.