Il Giappone rispolvera l’idea di un’energia solare spaziale.

Non è la prima volta che si parla di energia solare spaziale: si trova nello spazio e si vorrebbe catturare per utilizzarla sulla Terra. Sarà la volta buona che ci riusciamo?

Energia solare spaziale – curiosauro.it

Il Giappone ritorna sulla questione dell’energia solare spaziale

Il Giappone presenta un progetto aggiornato per riuscire ad ottenere energia solare spaziale da inviare sulla Terra. Non è la prima volta che stila un piano per questo sfruttamento e ora spera davvero di centrare l’obiettivo. Sarà la National Space Society (NSS) a sostenere questo progetto, che è una delle più importanti organizzazioni private per lo sviluppo delle ricerche spaziali a fini benefici. 

Il progetto giapponese prevede la costruzione di un satellite ad hoc che, attraverso la dimostrazione di un sistema in orbita terrestre, raccoglierà energia dal Sole per rimandarla sulla Terra. Un primo esperimento dovrebbe essere realizzato entro il 2025 anche se, come spesso accade, i tempi potrebbero slittare in avanti. Lo scopo è quello di portare sul nostro pianeta energia pulita e praticamente illimitata, per poter eliminare in modo definitivo l’utilizzo dei combustibili fossili e l’inquinamento che ne deriva.

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A cosa serve l’energia solare spaziale?

Ce lo spiega Dale Skran, responsabile della NSS:

L’energia solare spaziale può fornire alle persone della Terra enormi quantità di energia pulita e priva di emissioni di carbonio, 365 giorni all’anno. Non è necessaria una nuova comprensione della fisica, ma dobbiamo solo spendere soldi ora, per rendere questa tecnologia alla portata di tutti”.

La luce solare è 11 volte più intensa al di fuori dell’atmosfera terrestre, quindi prenderla dallo spazio presenta vantaggi notevoli. Una volta raccolta verrà trasmessa sulla Terra sotto forma di microonde e riconvertita in energia elettrica. Nonostante l’ipotesi possa sembrare quasi fantascientifica, non si tratta di un’idea nuova perché esistono già tecnologie che permettono di ottenere risultati importanti. Per esempio, il Regno Unito sta già sviluppando un prototipo di satellite solare spaziale che possa essere operativo entro il 2040.

Già oltre 100 anni fa si parlava di energia solare spaziale, un concetto proposto dal pioniere russo dei razzi Konstantin Tsiolkovsky, ma i tempi non erano ancora maturi e ogni ipotetico progetto rimase solo nelle idee di chi lo aveva pensato. Con l’avvento delle nuove tecnologie e il conseguente abbassamento dei costi per i lanci, sembra giunto il momento buono per mettere in pratica e rendere fattibili le idee rimaste in sospeso.

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Il momento è quello giusto

Il progetto per ricavare energia solare spaziale tecnicamente era stato considerato fattibile già negli anni 60/70, l’unico neo erano i costi da sostenere molto più alti rispetto ad altre forme di produzione elettrica. Oggi, però, le cose stanno cambiando grazie ai progressi della robotica, che dovrebbe riuscire ad abbassare notevolmente le spese previste per progetto di questo tipo. Inoltre, aziende come Starship di SpaceX stanno creando una nuova generazione di veicoli molto potenti, a basso costo e riutilizzabili, che sono in grado di lanciare grandi carichi nello spazio a prezzi contenuti.

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Secondo le varie ipotesi dedotte dai progetti presentati, l’energia solare spaziale diventerà una di quelle più convenienti di sempre. I design modulari, infatti, saranno costituiti da milioni di pannelli sandwich auto assemblanti delle dimensioni di una scatola per pizza, con celle solari da un lato e trasmettitori dall’altro. Questo packaging permetterà di abbassare i costi e di rendere meno impattante il trasporto dell’energia sulla Terra.

Il Giappone cerca energia nello spazio – curiosauro.it
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