Donbass | La storia di un’area in perenne conflitto

La guerra nel Donbass in Ucraina che oppone filo-russi (supportati dai russi) e nazionalisti ucraini ha radici antiche. Tutto questo territorio, storicamente noto come bacino del Donec, dal fiume (affluente del Don) che attraversa Russia e Ucraina, si dichiara dal 2014 indipendente dall’Ucraina, ma senza il riconoscimento da parte della nazione di cui fa parte.

L’area del Donbass, dove il 24 febbraio la Russia ha inviato le sue truppe (wikipedia) – curiosauro.it

La storia del Donbass

Anticamente questa zona era in mano ai tartari e contesa da cosacchi, polacchi e russi. Nel 1676 i russi fondarono la prima città del bacino del Donec: Solanoye, che a fine Settecento divenne Slov”jans’k. Questo insediamento nacque come presidio militare di confine con la fortezza di Tor. Già allora tutta la zona era una frontiera armata. Lo zar temeva gli attacchi dei tartari di Crimea e dei turchi.

Col tempo questa città rese popoloso l’intero Donbass. Fiorì un commercio di sale grazie all’estrazione dai numerosi laghi salati che caratterizzavano la zona. Ma il vero sviluppo arrivò solo a inizio Settecento. Intorno al 1720, infatti, i russi scoprirono grandi giacimenti di carbone. Ecco che il Donbass divenne un vero e proprio territorio industriale.

Rivoluzione russa e Seconda guerra mondiale

Il comunismo fu accolto favorevolmente dal territorio, che era appunto dominato da fabbriche e miniere. Durante la Seconda guerra mondiale il Donbass fu invaso dalle truppe naziste. La popolazione diede battaglia insieme alle truppe sovietiche e respinse i tedeschi. Il Donbass era uno dei principali bersagli dell’operazione Barbarossa per via delle sue ricche miniere di carbone e per la loro importanza strategica. La Wehrmacht conquistò tutta la zona all’inizio dell’autunno del 1941 e vi impose il lavoro forzato. Due anni dopo, l’Armata Rossa, con l’operazione Donbass, riuscì a riconquistare il territorio.

L’Unione Sovietica, vincitrice del conflitto, eresse un monumento chiamato “Ai liberatori del Donbass”. La zona riprese a essere un’importante regione carbonifera e a generare ricchezza industriale. Ma la crisi era dietro l’angolo. Pur essendo diventata indipendente dal 1991, l’ex repubblica sovietica dell’Ucraina è sempre stata percepita dalla Russia come parte della propria sfera d’influenza.

Guerra nel Donbass

Il Donbass nell’Ottocento (wikipedia) – curiosauro.it

Negli anni ’70 del Novecento la zona fu colpita dalla crisi del carbone. L’area accolse nuove industrie pesanti del settore metallurgico. In seguito alla caduta dell’URSS, il Donbass fu annesso all’Ucraina. Le tensioni fra nazionalisti ucraini e filo-russi si sono inasprite a seguito dell’Euromaidan, ovvero una serie di violente manifestazioni pro-europee che si tennero in Ucraina nella notte tra il 21 e il 22 novembre 2013.

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Il 6 aprile 2014 alcuni manifestanti filo-russi armati, s’impadronirono dei palazzi governativi dell’Ucraina orientale, ossia nelle regioni di Donec’k, Luhans’k e Charkiv. Scoppiò così la cosiddetta guerra del Donbass. I separatisti, appoggiati dai russi, chiesero un referendum per staccarsi dall’Ucraina. Il referendum si tenne l’11 maggio 2014 e sancì la vittoria dei separatisti.

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Dal 6 aprile si autoproclamarono due nuove repubbliche indipendenti: la Repubblica Popolare di Donec’k e la Repubblica Popolare di Luhans’k. A fine maggio, sempre attraverso un referendum, venne proclamata una federazione di queste due repubbliche popolari: lo Stato federale della Nuova Russia. Le repubbliche popolari non sono mai state riconosciute dallo Stato ucraino, che continua a rivendicare autorità sull’intero territorio. Per l’Ucraina i separatisti sono terroristi. Nel novembre 2014, secondo l’ONU, si contavano più di un milione di sfollati e più di quattromila vittime.

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