Nel Medioevo la matematica ebbe un grande sviluppo, soprattutto grazie all’apporto dei pensatori arabi che introdussero l’algebra e gli algoritmi. In Occidente, più che i calcoli, interessava la numerologia. Speciale interesse destavano questi numeri: il 3, il 4, il 7, e il 12.
Il numero 3 era il numero perfetto. Tale attributo era di natura geometrica e religiosa. Per la geometria, il tre è il numero minimo per dar vita a un poligono, a una figura chiusa, stabile, misurabile. Per la religione questo numero è la divina Trinità: padre, figlio e spirito santo.
In più, il tre indicava le fasi secondo cui per la filosofia medievale poteva articolarsi ogni ente: nascita, sviluppo e fine. Anche la suddivisione delle tre età della vita umana, ovvero gioventù, maturità e vecchiaia, seguiva questa numerazione, così come suggerito da Aristotele. Al tre corrispondevano, fra le arti liberali, le materie del trivio, cioè grammatica, retorica e dialettica, che erano considerate le più importanti.
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Il numero 4 esprimeva il mondo. Incrementava la perfezione spirituale del tre traducendola su un piano più concreto e tangibile. Il quattro, infatti, rimandava ai quattro elementi in cui consisteva il creato: terra, aria, fuoco e acqua. Ecco perché il quattro ha sempre a che fare con la natura. Le quattro stagioni dell’anno furono stabilite nel Medioevo. Quattro erano poi i punti cardinali. E in medicina, quattro erano gli umori (bile scura, bile chiara, sangue e flegma) corrispondenti ai quattro tipi di uomo (malinconico, iracondo, sanguigno e flemmatico).
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Religiosamente quattro sono gli evangelisti simboleggiati dal tetramorfo. Ad esso corrispondevano. Nelle le arti liberali, il quattro rimanda alle materie del quadrivio, ovvero aritmetica, geometria, musica e astronomia, che costituivano i fondamenti della numerologia matematica. I numeri tre e quattro simboleggiano insomma lo spirito divino e la Creazione, la perfezione celeste e quella terrestre.
Il numero 7 è il numero della completezza perché è la somma del 3 e del 4. Sette sono i pianeti classici, i giorni della settimana con cui secondo la Genesi era avvenuta la Creazione. Sempre sette sono le virtù, inclusive delle tre teologali e delle quattro cardinali, e sette sono i vizi. Qualcuno attribuiva al sette una suddivisione delle età della vita (per esempio Isidoro di Siviglia).
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Il numero 12, ripetendo 4 volte la perfezione del 3, rappresentava l’università e la ciclicità. Dodici erano i segni dello Zodiaco. Sempre dodici gli apostoli. Poi, dodici erano le tribù di Israele. Inoltre vanno considerati i dodici mesi dell’anno e le dodici ore della giornata.
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