Chi fu davvero Maria di Nazareth? La Madonna è una delle figure più importanti del Cristianesimo, eppure sappiamo pochissimo di lei dal punto di vista storico. Il suo personaggio appare spesso sfuggente, forse opacizzato dai dogmi imposti dalla religione ufficiale.
Nei Vangeli il ruolo di Maria di Nazareth è quello di madre. Ci viene presentata come una semplice ragazza giudaica (nata in Galilea) scelta da Dio per diventare la genitrice del Salvatore. Doveva avere quindici anni al momento del concepimento. Era andata in sposa a un uomo più anziano: il falegname Giuseppe. Nulla di strano per l’epoca. Ma per i cristiani Maria concepì senza peccato. Ovvero da vergine.
Quando fu data in sposa a Giuseppe, la ragazza non si trasferì subito a casa del marito: continuò a dimorare nella sua casa di famiglia per la durata di un anno, perché quella era l’usanza diffusa presso gli Ebrei. Sbaglia chi crede che a Maria fu trovato un marito dopo l’annuncio dell’arcangelo: ella era già sposa quando ricevette la visita di Gabriele.
L’arcangelo, come sappiamo, la salutò con queste parole: “Ave Maria, piena di grazia“. Dopodiché le comunicò che sarebbe diventata la madre del messia, cioè del figlio di Dio. Da un punto di vista storico tutto ciò è indimostrabile. Ma non è del tutto inverosimile che una giovane come lei potesse sentirsi pervasa da un compito mistico. In quell’epoca, ci dice lo storico Giuseppe Flavio, Giudea e Galilea erano piene di sedicenti messia, di donne infiammate da passione religiosa e apocalittica.
Dopotutto la giovane proveniva da una famiglia osservante ed era stata educata al tempio, come ci dicono alcuni Vangeli. La famiglia della ragazza, come sappiamo, produsse altri asceti e mistici. Come Giovanni Battista, per esempio.
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Probabilmente la donna ebbe altri figli dopo Gesù. Gli evangelisti parlano di quattro maschi: Giacomo (detto il Giusto), Giuseppe, Simone e Giuda . Poi ci sarebbero anche delle figlie. Secondo Epifanio di Salamina le sorelle erano due, una chiamata Salomè e l’altra Anna, oppure Maria.
Nei Vangeli di Marco, Luca e Matteo, Maria non compare sotto la croce, dove si trovano altre donne, fra cui Maria di Magdala. Nel Vangelo di Giovanni, invece, ritroviamo la madre di Gesù sotto la croce. Di certo, però, la donna era ancora viva quando suo figlio fu crocifisso.
La verginità di questa figura divenne un dogma dopo molti secoli dalla nascita del Cristianesimo. Questo concetto fu introdotto per sottolineare che Cristo era figlio di Dio e non un semplice messia. In questo modo anche la Madonna acquisì chiari tratti di santità.
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Ciò coinvolse soprattutto le genti pagane, che erano abituate a pregare dee. Da qui ha avuto sviluppo il culto mariano, oggi fondamentale per la Chiesa e l’intera cristianità. La donna che generò Gesù si è imposta come la figura femminile più importante della religione: il prototipo di madre, che tutti accoglie e tutti salva.
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