L’Opabinia non è più l’animale più atipico del pianeta perché ora è stato scoperto un suo parente, ancora più strano! Di chi si tratta?
L’Opabinia è un artropode estinto che aveva il corpo morbido lungo 7 cm, con un tronco segmentato e una coda a forma di ventaglio. La testa aveva caratteristiche insolite: cinque occhi, una bocca rivolta all’indietro e una proboscide artigliata che, con molta probabilità, passava il cibo alla bocca. Si presume vivesse sul fondo del mare.
Ora però, il primato dell’animale più strano del mondo viene conteso all’Opabinia dall’Anomalocaris, anch’esso un artropodo estinto e vissuto come il primo 500 milioni di anni fa. Il nome, ah-NOM-ah-LAH-kariss, deriva dal greco e significa gamberetti insoliti, si tratta di un importante predatore dei mari antichi e molto diffuso in quel periodo. Misurava circa 38 cm ed era uno dei più grandi fossili dell’epoca.
Gli occhi formati da migliaia di lenti hanno conferito ad Anomalocaris una visione estremamente nitida. Il presunto movimento ondulato del nuoto lo rendeva un nuotatore veloce. Una volta raggiunta la sua preda, la creatura poteva afferrarla usando arti anteriori dotati di punte affilate su ogni segmento. Questa combinazione di visione eccellente, velocità e bracci anteriori appuntiti lo avrebbe reso un formidabile predatore.
Questi due artropodi sono stati i protagonisti più famosi della fauna nell’argillite Burgess, una collezione di specie rinvenute in un deposito di fossili in Canada. Questa zona è ricca di creature strane e dalle forme più bizzarre, ed è proprio qui che è stato rinvenuto il parente della Opabinia.
Il nuovo fossile è stato scoperto nel 2008 e, inizialmente, si pensava facesse parte del gruppo dei radiodonti, cioè quello dell’Anomalocaris. Vissuto nell’era Cambriana, si distingue per le sue appendici frontali che sono morfologicamente diverse e utilizzate per svariate funzioni.
Stephen Pates, paleontologo e primo autore dello studio, è stato il primo ad affermare che il nuovo fossile non avesse nulla a che fare con la specie legata all’Anomalocaris. Per avvalorare la sua tesi ha provato a fare ulteriori analisi, confrontandole con quelle di altri 50 artropodi viventi ed estinti, Anomalocaris e Opabinia compresi.
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I risultati parlano chiaro e dimostrano che:
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Appartiene ad un periodo, l’Utaurora, che risale a qualche milione di anni dopo quello dell’Opabinia, il che fa supporre che questo gruppo comprendesse altre specie non ancora scoperte. Gli studiosi hanno tanto lavoro da fare perché l’Opabinia… non era sola. A chi toccherà il prossimo primato di animale più strano?
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