Lo scorso martedì otto febbraio la SpaceX ha annunciato in che modo sono stati persi quaranta dei quarantanove satelliti Starlink lanciati il giorno tre dello stesso mese. Tutte queste apparecchiature sono state colpite e distrutte da una tempesta solare. Il rischio non riguarda però soltanto la flotta della megacostellazione di Musk… Le tempeste solari possono essere un grande problema per i satelliti.
Tempeste solari e danni per i satelliti
Una grande tempesta solare ha colpito e mandato in frantumi vari satelliti Starlink. Come è stato possibile? Secondo gli esperti la tempesta ha aumentato la densità nell’atmosfera terrestre e in questo modo ha appesantito la resistenza sui satelliti man mano che queste apparecchiature venivano rilasciate per entrare in orbita. Proprio la resistenza ha provocato il crollo dei satelliti, che ora, uno dopo l’altro, stanno cadendo verso l’atmosfera. Qui saranno bruciati e consumati. E dalla Terra noteremo altri detriti luminosi, come già accaduto in Porto Rico.
Anche se abbiamo parlato di una grande tempesta, secondo gli astronomi l’evento geomagnetico non è apparso troppo minaccioso o violento. Nei mesi scorsi, il Sole ha infatti espresso brillamenti e tempeste molto più forti. Dalla NOAA, il National Oceanic and Atmospheric Administration, ci fanno sapere che c’è stato un problema di tempo. In che senso? A loro giudizio, i satelliti Starlink sono entrati in orbita in un momento sbagliato.
Le tempeste geomagnetiche sono disturbi magnetici causati da fenomeni solari che si ripercuotono sulla magnetosfera terrestre. Sappiamo che la nostra stella è in grado di eruttare plasma e particelle energetiche emanate che poi si propagano nello spazio attraverso il vento solare. La nostra magnetosfera, che è il sistema di campi magnetici che circonda la Terra, riesce a deviare la maggior parte di queste particelle. Tuttavia, alcune di esse passano. Queste tempeste possono essere miti e creare bellissime aurore nel cielo, ma possono anche interferire con la nostra tecnologia in modo serio.
Musk non ha tenuto conto della meteorologia spaziale
Gli esperti del NOAA dichiarano che le compagnie private, come quella di Elon Musk, prestano poca attenzione alla meteorologia spaziale. E così facendo commettono un grande errore. La meteorologia spaziale, infatti, influenza i satelliti in modi diversi. Ci sono, per esempio, particelle energetiche che penetrano nel satellite e causano sconvolgimenti. Oppure ci sono i venti solari, che provocano scontri e danni strutturali… Tempeste e satelliti non vanno affatto d’accordo!
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Tutti questi rischi potrebbero aumentare esponenzialmente nei prossimi anni. Ci stiamo infatti avvicinando al prossimo massimo solare, cioè al periodo di maggiore attività solare durante il suo ciclo eruttivo. Il nostro Sole è stato piuttosto tranquillo negli ultimi due o tre anni. Ma già nel 2021 ha cominciato a sfogare tempeste sempre più frequenti e violente. E il 2022 sarà ancora più pericoloso, in questo senso.
Il massimo solare è previsto nel 2025. Inconfutabilmente, assisteremo a un aumento progressivo dell’attività meteorologica spaziale, e tutti i satelliti saranno a rischio. Non sembra dunque questo il momento adatto per mandare in orbita tante nuove apparecchiature. I satelliti artificiali potrebbero non soltanto essere distrutti ma anche trasformarsi in detriti pericolosi per le navicelle spaziale e per la stazione internazionale.
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Anche se la NASA e il NOAA monitorano costantemente il tempo e l’attività solare, non si può mai essere sicuri di cosa accadrà nello spazio. Ecco qual è il problema da tenere in conto.