I nei, o nevi, rimandano a un termine medico non specifico che indica una lesione cronica visibile e circoscritta della pelle. Possono essere segni congeniti o acquisiti. In generale, quando pensiamo al neo ci riferiamo a un tumore benigno dell’epidermide, a una macchia (macula) che può essere anche leggermente elevata (papula). Ma come nascono e come possono evolvere queste lesioni?
La vera natura dei nei
La parola neo ha il significato di “nuovo”, “recente”. In biologia, quindi, indica tutte quelle formazioni anatomiche filogeneticamente recenti che possono interessare la pelle o strati più interni. Tuttavia, il neo è un termine comunemente usato in dermatologia, e che dunque viene riferito quasi sempre a inestetismi della pelle. In questo senso, il neo che compare sulla pelle è un accumulo di melanociti, cioè di cellule dell’epidermide che sintetizzano la melanina. Ogni corpo umano ne presenta in quantità variabili. Sono formazioni benigne, che possono aumentare di numero e diventare più grossi nel corso della vita. Se i melanociti degenerano, il neo diventa maligno e prende il nome di melanoma.
La melatonina è il pigmento che dà il colore alla pelle, ai capelli e ai peli. Se il neo nasce da un melanocita, ossia da una cellula della pelle deputata alla produzione di melanina, prende il nome di nevo melanocitico. Se trova origine dai cheratinociti (le cellule che proteggono la pelle dai raggi del sole, dai batteri e dai virus), allora si parla di nevo epidermico. Il nevo vascolare, invece, nasce da periciti e cellule endoteliali.
Le forme dei nevi
Come dicevamo, il neo può essere presente fin dalla nascita o comparire in qualsiasi periodo della vita. Di solito è una formazione piccola (di pochi millimetri o di uno o due centimetri), con contorni netti e tondeggianti e un colore scuro uniforme. Possono essere anche gialli, color carne o rossi. Ci sono nevi piatti o in rilievo, lisci o ruvidi. E non dobbiamo preoccuparci se i nei si ingrandiscono o diventano più numerosi: è normale.
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Dobbiamo fare attenzione a quei nei che mutano velocemente, che assumono forme frastagliate e colori non uniformi. In quel caso potremmo essere di fronte alla comparsa di un melanoma. Il melanoma può nascere da un neo, come una degenerazione, o assomigliargli. Ecco perché è necessario controllare bene i propri nei, e in caso di dubbio rivolgersi a un dermatologo. La medicina consiglia sempre la pratica dell’autoispezione. Dobbiamo quindi tenere d’occhio il nostro corpo, per scorgere i nuovi nevi e controllare la forma di quelli già presenti.
L’alfabeto per distinguere i nei benigni dai melanomi
L’American Academy of Dermatology suggerisce un piccolo alfabeto per imparare a distinguere tra nei e melanomi maligni. Partiamo dalla A, che sta per asimmetria. I melanomi sono quasi sempre frastagliati e irregolari. B, come bordi. Se il neo non è circolare dobbiamo preoccuparci. C, come colore. Se il neo presenta sfumature cangianti (spesso marroni o nere) potremmo essere di fronte a un tumore.
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Passiamo alla D, come dimensione. Aumenti di dimensione, sia in larghezza che in spessore, possono rimandare a una trasformazione, ovvero a una degenerazione, del nevo. E, come evoluzione. Ogni neo è stabile nella sua forma, o cresce molto lentamente. Una macchia o un neo che continua a crescere velocemente è una formazione sospetta.