I resti di una neonata Sapiens sono stati trovati in una grotta in Liguria. Neve, così è stata chiamata la piccola, è vissuta per poco più di un mese diecimila anni fa. Era avvolta in un lenzuolo decorato con sessanta conchiglie forate… In pratica, siamo di fronte alla più antica sepoltura in Europa di una bimba appena nata.
Appare commovente il modo in cui la neonata (chiamata Neve dai paleoarcheologi che l’hanno scoperta) di diecimila anni fa sia stata sepolta. I suoi cari le hanno tributato ogni onore possibile. E una simile evidenza testimonia che i primitivi avevano già sviluppato un sentimento pietoso verso l’infanzia. In più, la scoperta ci offre importanti spunti per studiare la condizione femminile nell’evoluzione umana.
Neve aveva quaranta giorni o poco più. E l’abbiamo ritrovata nella grotta di Arma Veirana, nel comune di Eli, Savona, in Liguria, ben avvolta in un lenzuolo intessuto con sessanta conchiglie forate. Accanto al suo corpicino c’era un artiglio di gufo: un dono rituale, probabilmente collegato a un chiaro rito funebre di epoca neolitica. Perché questa scoperta è così importante? Perché gli antropologi non erano così sicuri che già nel Neolitico i bambini così piccoli fossero riconosciuti come membri della comunità a tutti gli effetti. Il fatto che Neve sia stata sepolta con onore indica che la comunità aveva a cuore il suo destino e si disperò per la sua morte.
Conosciamo pochissimo l’argomento dei riti collegati alla morte di neonati poiché abbiamo a disposizione poche sepolture infantili. Le ossa dei neonati sono troppo piccole e fragili per rimanere intatte nel corso dei millenni. E se vengono trovate, non riusciamo nemmeno a stabilire a quale genere appartengono, visto che il DNA nelle ossa si deteriora facilmente.
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I resti di Neve appaiono invece ben conservati e contengono ancora abbastanza DNA. Ecco come siamo arrivati al sesso della neonata. A compiere lo studio sono stati alcuni paleoarcheologi dell’Università del Colorado. Proprio questi studiosi hanno collegato la scoperta ligure a un’altra sepoltura conosciuta di una bambina preistorica. Anche quest’altra bimba aveva poco più di un mese. Stimiamo sia morta 11.500 anni fa, nella Tanana Valley, in Alaska. E nel luogo di inumazione gli archeologi hanno trovato dei doni e un corredo funebre. Proprio come è successo con Neve.
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Tutto ciò significa che anche i neonati e le neonate venivano considerate persone. Il che non è così scontato. Per esempio, i civilissimi Greci antichi gettavano i corpi dei bambini morti in fosse comuni e raramente concedevano loro dei riti funebri. Questo perché non credevano che i piccoli fossero degli esseri umani definiti. Erano considerati a un livello più basso, perché non avevano cultura e non rilevavano una personalità definita.
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