Il jet lag è una condizione fisiologica che si verifica durante i cambi di fuso orario. Causata dall’alterazione dei ritmi circadiani del corpo, si manifesta durante viaggi a lunga distanza, ed è considerata una vera e propria sindrome che provoca un disturbo del sonno.
Le conseguenze di un jet lag
Questa sindrome può causare molti sintomi che non necessariamente si verificano in contemporanea. Tra questi i più comuni sono:
- Il disturbo del sonno, che si può manifestare in insonnia vera e propria o in eccessiva sonnolenza.
- Stanchezza eccessiva.
- Problemi di stomaco.
- Sbalzi di umore.
Questi sintomi si manifestano solitamente entro un paio di giorni, e sono più frequenti in base al numero di fusi orari attraversati. Ovvio che per noi europei viaggiare in Europa, con al massimo due fusi orari da sopportare, spesso non comporta nessun sintomo da jet lag. Questa condizione, infatti, si genera di solito con viaggi transoceanici dove i fusi orari da attraversare potrebbero essere parecchi (oltre, magari, anche agli eventuali connecting flight che costringono a stancanti scali n.d.r.).
Cosa causa un jet lag?
Innanzitutto, un jet lag si verifica quando il nostro orologio corporeo non è più in sincronia con il ciclo relativo al giorno-notte e luce-buio. Le attività che siamo abituati a svolgere durante l’arco delle 24 ore, come mangiare e dormire, vengono completamente modificate durante un viaggio dove si attraversano più fusi orari, ed è proprio questo sfasamento a generare un jet lag.
Considerando una partenza dall’Europa, si è notato che i sintomi si manifestano in maniera più forte se si viaggia verso est, cioè nel nostro caso verso la Russia e la Cina per esempio. Questo accade perché il nostro corpo ha meno tempo per potersi adattare a degli orari che ancora non ha vissuto (per esempio, se partiamo di pomeriggio e arriviamo il mattino dopo a destinazione, a noi verrà voglia di dormire mentre nel luogo sarà giorno per gli altri).
Quando, invece, si viaggia verso ovest si guadagnano ore durante la giornata e il nostro orologio interno ha il tempo di adattarsi meglio (è come se vivessimo ore della giornata che abbiamo già vissuto). Comunque sia, è bene tener presente che non esistono delle regole generali in fatto di jet lag, perché ogni persona può reagire in maniera diversa in base alle proprie abitudini.
Potrebbe interessarti >>> I viaggiatori nel tempo: tutti li cercano nessuno li trova!
Come affrontare il problema
Ci sono diversi accorgimenti che si possono prendere per rendere il jet lag meno duro da sopportare. Tra questi sarebbe bene ricordare:
- L’addatamento dei propri orari a quelli del paese di destinazione. Questo si può fare anticipando o posticipando gli orari dei pasti o del sonno.
- Adattare gli orari del sonno durante il volo in base all’ora in cui si arriverà a destinazione. Per esempio, sarà bene evitare di dormire se l’atterraggio è previsto in serata, in modo tale da concedersi una bella dormita una volta atterrati.
- Se si intende riposare durante un volo intercontinentale sarà bene prenotare per tempo un posto vicino al finestrino, zona che permette di appoggiare la testa. Oltre a questo, meglio evitare posti anche vicino ai bagni o quelli a ridosso delle uscite di sicurezza (che spesso non hanno i sedili reclinabili).
Potrebbe interessarti >>> Arriva l’auto volante, risolverà il problema del traffico su strada
4. Bere parecchia acqua per mantenersi idratati e, ogni tanto, fare qualche passeggiata nel corridoio per evitare gonfiore alle caviglie e alle gambe.