Tutto il mondo conosce la fontana settecentesca di Trevi, a Roma. Non tutti invece sanno che sotto la fontana, e sotto tutto il quartiere, si apre una vasta zona archeologica chiamata Vicus Caprarius, o città dell’acqua…
Nel Vicus Caprarius sono conservate le magnifiche strutture di una domus d’epoca imperiale, il castellum aquae dell’Acquedotto Vergine e altri importanti reperti. La città dell’acqua è un luogo poco conosciuto ma molto suggestivo: rilevante dal punto di vista storico e affascinante. Attraverso i suoi spazi e i reperti ben conservati, possiamo ammirare il lungo e complicato processo di stratificazione di Roma ed entrare in contatto testimonianze di prima mano su eventi fondamentali della storia: dalla realizzazione dell’Aqua Virgo o al grande incendio negli anni di Nerone, dal sacco di Alarico all’invasione dei Goti…
Fra i reperti più interessanti trovati in quest’area sotterranea c’è anche il celebre volto di Alessandro helios. Più in generale, sotto il quartiere Trevi si scoprono tantissimi oggetti archeologici di immenso interesse: numerose vestigia, marmi policromi, anfore africane, frammenti artistici e architettonici relativi all’Antichità. Insomma, sono tanti gli elementi di grande valore artistico, quasi tutti venuti alla luce nel corso dei lavori di ristrutturazione dell’ex Cinema Trevi.
Parliamo di città d’acqua perché proprio seguendo l’acqua che sgorga dalla fontana di Trevi possiamo giungere all’imponente serbatoio di distribuzione, il castellum aquae, che caratterizza gran parte dell’area archeologica. E sempre quell’acqua, filtrata attraverso le antiche mura romane, continua ad alimentare anche la Roma sotterranea. L’acqua, infatti, scende nelle tubature in piombo e riempie le vasche di una lussuosa residenza di epoca imperiale. Una villa di signori, che in epoca precedente doveva essere stata un’insula, ma che poi, verso la metà del IV secolo, divenne un’unica domus.
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Mette un po’ i brividi pensare che a pochi passi da una delle opere più conosciute al mondo, a oltre nove metri di profondità, si sia trovato un sito archeologico di tale importanza. Le indagini archeologiche furono condotte tra il 1999 e il 2001, e tutto avvenne quasi per caso. Erano iniziati dei lavori di ristrutturazione dell’ex Cinema Trevi, e così la Soprintendenza Archeologica di Roma dovette intervenire per controllare che non vi fossero reperti a rischio. Con grande meraviglia, gli archeologi portarono alla luce un complesso edilizio di età imperiale, il Vicus Caprarius, detto appunto città dell’acqua.
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Si tratta di un vero e proprio quartiere sotterraneo, che comprende una villa, un’insula con tabernae, un edificio pubblico e una cisterna. Nelle tre sezioni degli scavi abbiamo scoperto rivestimenti in marmi policromi, la già citata testa di Alessandro helios e almeno ottocento monete che testimoniano varie fasi della storia di Roma. Dal 2004 il Vicus Caprarius è diventato un vero e proprio sito museale.
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