Gli elettrodi impiantati nel midollo spinale che fanno tornare a camminare i paralizzati

Una bella notizia: tre persone paralizzate (con lesioni incomplete del midollo) sono tornate a camminare grazie a degli elettrodi morbidi impiantati nel midollo spinale. E non solo: hanno anche nuotato, pedalato e fatto altri sport!

Tornare a camminare grazie a elettrodi impiantati nella spina dorsale (captured) – curiosauro.it

Tornare a camminare grazie a degli elettrodi

Tre soggetti paralizzati (tra cui un italiano) hanno partecipato a una sperimentazione promossa dai ricercatori del Politecnico di Losanna. L’obiettivo era quello di rimettere in moto il corpo bloccato di individui infermi per paralisi tramite una stimolazione interna, vincolata cioè a elettrodi impiantati nella spina dorsale. E i risultati sono stati stupendi.

Lo studio collegato alla sperimentazione è stato pubblicato sulla rivista Nature Medicine. E qui scopriamo che i fra i ricercatori del Politecnico di Losanna c’è anche il dottor Silvestro Micera, che lavora fra Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e a Losanna, presso l’EPFL. Ma c’è anche un altro italiano coinvolto nella ricerca…

Un dispositivo che rimette in moto il corpo paralizzato

Elettrodi (captured) – curiosauro.it

Come anticipato, una delle tre persone paralizzate coinvolte nella sperimentazione viene dall’Italia. Ma come sono riusciti, i ricercatori, a far camminare questi soggetti bloccati su sedie a rotelle? È tutto merito di un dispositivo organizzato in alcuni elettrodi morbidi innestati nel midollo spinale. Questi elettrodi inviano ai muscoli di gambe e tronco gli stimoli elettrici generati esternamente da un computer, che può essere facilmente controllato dal paziente.

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Il sistema è innovativo sia per la presenza di elettrodi morbidi sia per la velocità con cui l’impulso comandato elettronicamente genera una risposta fisica nel corpo. Questo dispositivo si deve al lavoro di Grégoire Courtine e Jocelyne Bloch, entrambi ricercatori a Losanna. Funziona perché invia stimoli elettrici facilmente controllabili. Il paziente può gestire il proprio corpo direttamente attraverso un tablet o uno smartphone.

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La contrazione dei muscoli è immediata e coordinata. Dopo un solo giorno di training, i tre pazienti hanno ripreso a camminare. Ora sono in grado di controllare movimenti complessi: possono nuotare e pedalare anche al di fuori del laboratorio.

Non è un miracolo

Non possiamo immaginare quale possa essere stata l’emozione di poter compiere i primi passi. Il paziente italiano è rimasto paralizzato quattro anni fa dopo un incidente in moto che gli ha provocato una lesione della colonna vertebrale. In molti conoscono già la sua storia. Si chiama Michel Roccati, ed è un giovane motociclista che ha dovuto interrompere la sua carriera sportiva nel febbraio 2019. Dopo quell’incidente, Manuel era rimasto paralizzato a causa di una lesione del midollo spinale incompleta.

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Ma ora può di nuovo passeggiare, fare le scale, nuotare e persino andare in bici. Ma non è un miracolo: è scienza medica abbinata a innovazione elettronica. Il dispositivo consentirà ai tre pazienti paralizzati di tornare a una mobilità quasi completa grazie a un tablet (sul quale selezionare il tipo di movimento desiderato), un bypass inserito nell’addome che raccoglie le informazioni e una serie di elettrodi morbidi impiantati direttamente nel midollo. Bisogna essere cauti, visto che la sperimentazione è ancora in corso e i test sono stati effettuati solo su pochi pazienti. Ma i primi risultati sono certamente incoraggianti.

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