Elisa Rossoni è una giovane artista attiva a Venezia che ha superato una sordità profonda e ora racconta le sue conquiste con le sue opere. Disegna ragazze con orecchini di perla, in omaggio a Rembrandt. Ma mette bene in evidenza l’impianto cocleare.
Elisa Rossoni è riuscita a trarre ispirazione dalle proprie sofferenze. Nelle sue opere d’arte parla di ferite e di possibilità, di disabilità e bellezza. Elisa è nata con una sordità profonda bilaterale, ma grazie a un intervento e a un impianto cocleare ora ha recuperato il suo udito.
Il primo impianto le è stato applicato all’orecchio sinistro quando aveva soltanto due anni. Da quel momento grazie alla logopedia ha potuto recuperare il ritardo nella percezione dei suoni e nel parlare. Poi è arrivato un secondo impianto, che per l’artista ora è come un prezioso da sfoggiare. Si ritrae infatti nella posa de La ragazza con l’orecchino di perla di Rembrandt. Solo che, al posto della perla, c’è un impianto acustico, o meglio, qualcosa di ancora più importante.
Un impianto cocleare è un vero e proprio orecchio artificiale elettronico che può ripristinare la percezione uditiva nelle persone con sordità profonda. Di norma viene applicato quando gli apparecchi acustici non ottengono il risultato sperato.
L’impianto cocleare viene spesso chiamato CI, coclea artificiale oppure, con un po’ di cattivo gusto, orecchio bionico. Infatti è uno strumento che si sostituisce alla coclea naturale inviando direttamente al nervo acustico linguaggio e rumori ambientali.
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La coclea è una componente dell’orecchio interno dalla forma che ricorda il guscio di una chiocciola. Possiamo definirla come un canale a spirale avvolto intorno a un nucleo di forma conica. Si divide in tre scale: vestibolare, media e timpanica. La scala vestibolare e la timpanica sono messe in comunicazione dall’elicotrema e sono piene di perilinfa con l’unica funzione di trasmettere le vibrazioni che provengono dalla catena degli ossicini alla scala media. In questa zona si trova l’organo del Corti, che è il punto neuro-sensoriale uditivo più importante, perché responsabile della trasduzione dell’impulso cinetico in elettro-chimico.
Visto che l’impianto cocleare ha una funzione di sostituzione della trasmissione dell’informazione sensoriale al sistema nervoso, non è un semplice apparecchio acustico. È qualcosa di più: i medici lo considerano una neuroprotesi. Si comporta infatti come una vera e propria coclea, agendo da filtro acustico e di traduzione.
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Utilizziamo queste neuroprotesi ormai da decenni. Risale agli anni ’70 la scoperta secondo cui la stimolazione elettrica nel sistema uditivo potesse portare alla percezione del suono.
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