Ci aspettiamo tanto dal costosissimo telescopio spaziale James Webb, forse troppo. Ma per ora non c’è stata ancora alcuna interazione degna di nota con l’Universo e i suoi segreti. Dalla NASA ci informano che lo strumento ha già “osservato” i primi fotoni di luce stellare, attraverso il rilevamento dalla Near Infrared Camera (NIRCam)… Sembra una cosa entusiasmante. Lo è davvero?
Il prezioso James Webb è uno strumento dotato di un’eccezionale sensibilità nella banda dell’infrarosso, e grazie a questa “dote” dovrebbe permetterci misurazioni senza precedenti delle distanze di una particolare classe di stelle. Molti astronomi si aspettano quindi che il telescopio possa svelare presto il mistero della velocità di espansione dell’Universo.
Ma andiamoci piano. I primi fotoni captati dal James Webb possono essere definiti senza importanza. In questa fase gli esperti devono ancora calibrare il telescopio. Il James Webb scatterà alcune foto, ma a caso. Le immagini non avranno nessuno scopo scientifico e nessun obiettivo chiaro. Per scoperte più rilevanti dobbiamo attendere l’estate.
La stessa cosa accadde anche con il telescopio spaziale Hubble. Quando lo strumento venne lanciato, non cominciò subito a inviare immagini sulla Terra: fu calibrato e messo a fuoco. Ciononostante, almeno all’inizio, consegnò immagini poco nitide, e in questo senso deludenti. Per entrare in fase e lavorare come si deve ci mise un po’ di mesi…
Quindi il James Webb seguirà il solco tracciato dall’Hubble. Comincerà a fornire dati rilevanti e belle immagini solo con il passare del tempo.
Attualmente gli esperti della NASA stanno lavorando appunto ai primi fotoni di luce stellare captati dal James Webb e sembrano non particolarmente soddisfatti. Ciò significa che bisogna lavorare molto sulla messa a fuoco e sull’ordinamento degli strumenti.
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Il primo obiettivo del telescopio spaziale è una stella simile al Sole che si trova nel cuore della costellazione dell’Orsa Maggiore. Ma, come abbiamo già avuto modo di spiegare, non sarà puntata per ragioni scientifiche. Questa stella serve come mero obiettivo per allineare e calibrare i diciotto tasselli esagonali del suo specchio primario in berillio placcato d’oro.
Dopo aver raggiunto la sua destinazione finale, il nostro James Webb ha raggiunto il punto di Lagrange L2 del sistema Sole-Terra, a un milione e mezzo di chilometri dal punto di partenza. Si tratta di una zona “franca”, dove l’attrazione esercitata dal Sole e la gravità del nostro pianeta sembrano in equilibrio, permettendo al telescopio di mantenersi in un’orbita relativamente stabile.
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Dobbiamo aspettare ancora qualche mese prima che il James Webb diventi pienamente operativo, poiché tutti i suoi strumenti scientifici devono essere ancora avviati e testati.
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