Nella foresta attraversata dal Mekong, una grande zona quasi del tutto incontaminata del Sud-Est asiatico (ma inesorabilmente minacciata dall’inquinamento), si nascondono molte specie animali e vegetali sfuggenti o sconosciute. Ci sono la scimmia fantasma, il serpente mangia-lumache, il tritone-coccodrillo…
Una scimmia sfuggente come uno spettro, un serpente mangia-lumache, il bambù-pianta grassa… In un rapporto del WWF sono state censite e presentate più di duecento nuove specie della regione asiatica bagnata dal misterioso fiume Mekong. Il caso più interessante è quello di un primate con gli occhi cerchiati di bianco che vaga senza farsi mai vedere o sentire nelle foreste di un vulcano estinto. I locali chiamano quest’esemplare con il nome di scimmia fantasma.
Il WWF parla anche di un tritone camuffato da coccodrillo e di un bambù che si comporta come le piante grasse per resistere alla siccità. Il Mekong è il fiume più lungo dell’Indocina. Non sappiamo di preciso quanto sia lungo, perché è tortuoso e continuamente interrotto da cascate, ma la lunghezza stimata è pari a quasi cinquemila chilometri. Nasce dall’altopiano del Tibet e attraversa la provincia cinese dello Yunnan, la Birmania, la Thailandia, il Laos, la Cambogia e il Vietnam.
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Per via delle forti variazioni stagionali la portata d’acqua del fiume varia spesso. Nonostante sia molto inquinato, questo grande corso d’acqua permette la sopravvivenza di ecosistemi vari e ricchi. Secondo molti biologi, quest’area è un vero tesoro della biodiversità terrestre.
Tutte queste nuove specie si trovano nel documento New Species Discoveries in 2020 in the Greater Mekong. Il WWF ha trovato centocinquantacinque nuove piante, sedici pesci, diciassette anfibi (come rane e tritoni), più di trenta rettili e un unico mammifero. Quale? La scimmia fantasma. Purtroppo a causa dell’inquinamento, del disboscamento e delle attività di distruzione dell’habitat che minacciano la zona, molte di queste rare specie rischiano di scomparire prima ancora di essere conosciute e studiate.
Ma torniamo alla nostra scimmia. Il suo nome è Popa langur (Trachypithecus popa). Il WWF ci spiega che è un entello, una scimmia appartenente alla famiglia dei Cercopitecidi, considerata sacra in molte parti dell’Asia. Prende appunto il suo nome dal Monte Popa, un vulcano estinto del Myanmar. In questa zona vive la popolazione più vasta di questi primati: circa cento individui, in tutto.
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La scimmia fantasma rivela occhi contornati da una peluria bianca, una bella cresta da teppista sul capo e dei baffi protesi in avanti. È proprio carina! Tanto simpatica quanto sfuggente. Non si fida degli uomini e fa una vita molto ritirata. E non ha tutti i torti!
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