In Olanda sta circolando variante aggressiva dell’HIV con aumento di circa 3,5 a 5,5 volte della carica virale
Non solo Covid. Nei Paesi Bassi a preoccupare una nuova variante dell‘HIV (virus che provoca l’AIDS) che sembrerebbe avere una potenza virale maggiore rispetto alla variante originale. Con un aumento della carica virale compresa tra 3,5 e 5,5 volte. Una variante nata negli anni ’90 maggiormente trasmissibile e con uno sconosciuto meccanismo molecolare.
Lo studio ha portato alla luce più di cento infetti nei Paesi Bassi
Grazie al progetto BEEHIVE sono stati individuati positivi a questa nuova variante inizialmente 17 persone in Olanda. Questo ha portato l’emergere repentino di nuovi dati. Poco dopo, infatti, sono stati rilevati come infetti ben altri 92 individui su 6706 partecipanti. Secondo gli studi correlati questa variante sarebbe in circolazione da 30 anni. E la massima e più veloce diffusione verificatasi nei primi anni del 2000. Per poi arrestarsi gradualmente negli ultimi 10 anni.
Variante che non preoccupa la sanità pubblica, ma mette in allerta
AIDS, una malattia che ha fatto tanto parlare soprattutto tra gli anni ’80 e ’00 per la sua alta contagiosità e pericolosità. L’ AIDS sta per Sindrome di immunodeficienza acquisita causata da parte del virus HIV.
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L’HIV è un virus a RNA appartenente alla famiglia virale, quella dei retrovirus che hanno la particolarità di modificare il patrimonio genetico. HIV colpisce i linfociti T di tipo CD. Questi sono cellule del sistema immunitario importantissime perché rispondono alle infezioni e patogeni oncogeni. Questa nuova variante non preoccuperebbe molto gli scienziati. Non costituirebbe pericolo per la sanità pubblica. Ma sottolinea , un aspetto come,o npassino gli anni e vanino le cure, i virus non arretrino, anzi…
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Alcuni virus persistono, si fortificano ed evolvono in nuove varianti in maniera imprevedibile. Secondo l’Epicentro di Istituto Superiore di Sanità si stima che per HIV e AIDS “nel 2020 a fronte di 37,7 milioni di persone che vivono con il virus, ci siano state 1,5 milioni di nuove diagnosi”.