L’inquinamento dell’aria è una piaga che non dà tregua a nessuno, nemmeno agli animali. A soffrirne ci sono anche gli impollinatori, che non trovano più il loro pasto.
L’inquinamento dell’aria
Quando l’aria è troppo inquinata i problemi che si riscontrano sono tanti, e ne soffriamo sia noi umani che il mondo degli animali. Tra questi gli impollinatori come api, vespe e farfalle hanno iniziato a faticare per trovare il loro nutrimento.
Le cause principali della scomparsa di molti di questi è data dall’uso di pesticidi e dalla continua costruzione di edifici, che ha inevitabilmente ridotto le zone verdi dove era presente il loro cibo. Se non si inizia ad agire per risolvere rapidamente il problema, il rischio di assistere a una catastrofe sarà inevitabile.
Per quanto riguarda il ruolo che in tutto questo ha l’inquinamento dell’aria, gli esperti non hanno ancora dati certi alla mano. Sicuramente, le sostanze immesse nell’atmosfera dalle automobili, per esempio, possono arrecare danno alla vita degli impollinatori.
Gli studi sull’inquinamento
Uno studio pubblicato su Environmental Pollution, ha dimostrato che le sostanze inquinanti emesse dalle automobili sono una delle prime cause a rovinare le particelle odorose delle piante. La puzza di benzina che rimane sulle foglie confonde i poveri impollinatori, stordendoli e impedendogli di riconoscere il posto dove trovare il cibo.
I ricercatori per avvalorare le ipotesi sui loro studi, hanno creato un ambiente esterno, in mezzo a un campo, in grado di inquinare selettivamente piccole aree di vegetazione. L’area è stata divisa in otto settori:
- Nei primi sei, il sistema ha pompato ozono e ossidi di azoto per tre anni in concentrazioni analoghe ai tassi di inquinamento che si trovano solitamente ai bordi delle strade in Inghilterra.
- Gli ultimi due settori, invece, sono stati lasciati incontaminati per fungere da controllo.
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Risultati poco rassicuranti
I risultati di questo studio, durato tre anni, non sono per niente rassicuranti e tracciano uno scenario disastroso sul futuro di api, vespe, farfalle, ecc. Le piante inquinate, infatti, hanno perso il 70% degli impollinatori rispetto a quelle del campione: un crollo inaspettato e davvero preoccupante!
I ricercatori non si aspettavano numeri simili, perché se questi dati fossero validi anche su scala più ampia, significherebbe che l‘inquinamento dell’aria giocherebbe davvero un ruolo fondamentale nella scomparsa futura degli impollinatori. Il problema da risolvere è grave, anche se con l’avanzata delle auto elettriche qualcosa si sta già tentando di fare contro l’inquinamento dell’aria.
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Più difficile sarà, invece, risolvere la questione dell’utilizzo dei pesticidi. Nonostante il diffondersi di metodi agricoli sempre più green, ancora non si sono trovati dei succedanei validi. Ci auguriamo tutti che presto qualche ricercatore faccia la scoperta del secolo, e che i nostri impollinatori ritornino a ripopolare campi e prati come un tempo.