Gli amanti dell’astronomia adorano i planetari, intesi come strumenti ottici utilizzati per riprodurre in modo realistico la volta celeste su uno schermo. Un tempo, quando gli schermi di proiezione non esistevano, i planetari erano dispositivi meccanici: i famosi orrey. Ce ne sono migliaia nel mondo, tutti affascinanti. Ma tempo fa un tale chiamato Chris de Moor ha dato vita al planetario orray più affidabile e preciso del mondo attraverso sei computer Raspberry Pi Zero. Scopriamo come…
Pare che Chris de Moon non sapesse nulla di astronomia, ma dopo aver visitato l’Eise Eisinga Planetarium a Franeker in Olanda sia stato folgorato dalla bellezza del planetario costruito alla fine dei XVIII secolo da Eisinga. Il planetario di Franeker è di fatto il più antico al mondo ancora funzionante. Sta appeso al soffitto di quella che era una comune casa e ancora oggi meraviglia migliaia di visitatori ogni anno.
Così de Moon si è messo in testa di creare un planetario simile con l’ausilio della moderna tecnologia. Partito come un’opera d’arte, il progetto si è trasformato in un tour de force tecnologico. Un orrery, per chi non lo sapesse, è un dispositivo meccanico che illustra le posizioni e i movimenti relativi dei pianeti e delle lune del Sistema Solare in un modello eliocentrico. E l’orrey costruito da Chris è partito come una replica del planetario di Eise Eisinga, con i pianeti montati su binari di rame.
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Il vecchio planetario di Eisinga era azionato da un orologio a pendolo che guidava complessi meccanismi in modo da far muovere i pianeti sul soffitto. Quello di Chris, invece, si muove grazie a sei computer Raspberry Pi Zero, uno per ciascuno dei sei pianeti su cui ha deciso di concentrarsi.
De Moon non aveva spazio per inserire tutti i pianeti. Così si è concentrato solo su Mercurio, Venere, Terra (più la Luna), Marte, Giove e Saturno. Li ha distanziati in scala e ha studiato la dimensione di ciascun pianeta. Successivamente si è procurato dei computer Raspberry Pi. A questi calcolatori ha collegato dei motori: motori chiamati passo-passo, che servono per questo tipo di meccanismi così precisi. I pianeti sono stati progettati su un file vettoriale DXF.
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