Nuove scoperte sulla manifestazione del tumore al seno. Sembra che ci siano già delle indicazioni all’interno delle cellule mammarie in grado di identificarlo preventivamente.
Secondo gli scienziati la risposta potrebbe essere sì! Perché è stato scoperto che la soluzione per prevenire il tumore al seno potrebbe venire proprio dal latte materno. Al suo interno, infatti, si nasconderebbero delle cellule spia che sarebbero in grado di indicare il rischio di sviluppare questo tipo di tumore.
La ricerca è stata condotta dai medici del Wellcome-Mrc Cambridge Stem Cell Institute (Csci) e del dipartimento di farmacologia dell’Università di Cambridge. Questi hanno sequenziato oltre 100mila cellule vitali, raccogliendo campioni di latte materno donato da nove neo-mamme. Oltre a questi campioni, ne sono stati raccolti altri anche di tessuto mammario, donato da donne che si erano fatte ridurre il seno per motivi estetici.
Gli scienziati sono convinti che sarà lo studio del latte materno a permettere di capire come si sviluppano i tumori al seno. Alecia-Jane Twigger del Wellcome-MRC Cambridge Stem Cell Institute afferma che:
“Studiando le cellule del latte umano saremo in grado di rispondere ad alcune domande fondamentali sulla funzione delle ghiandole mammarie. Come viene prodotto il latte? Perché alcune donne faticano a produrlo? E quali strategie possono essere impiegate per migliorare gli esiti dell’allattamento per le donne?”.
I dati raccolti dalla ricerca offrono sicuramente, secondo gli scienziati, una mappa di riferimento su ciò che avviene alle cellule durante l’allattamento. Questo permetterà di avere ulteriori indizi sul rapporto tra gravidanza, allattamento e tumore al seno. Inoltre, la facilità di prelievo delle cellule contenute nel latte materno, potrebbe aprire la strada a nuovi studi sulle prime fasi di sviluppo del tumore della mammella.
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Raccogliendo e studiando le varie cellule contenute nelle donne che allattano, i ricercatori si sono resi conto che sono vive. La sorpresa è stata grande, perché questo fatto darà la possibilità di prelevare campioni di cellule dinamiche in modo non invasivo.
Utilizzando l’analisi di sequenziamento dell’RNA su ogni singola cellula, il team ha condotto un nuovo confronto della composizione delle cellule mammarie prelevate, identificando le distinzioni tra ghiandole mammarie umane in allattamento e non in allattamento.
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La produzione giornaliera tipica per le donne che allattano è compresa tra 750-800 ml e la dimensione del campione per la ricerca di Twigger è in media di soli 50 ml, una quantità che può contenere centinaia di migliaia di cellule utili allo studio.
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