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Altro che tregua olimpica! Ecco la storia delle Olimpiadi consacrate alla discordia

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Giuseppe F

Le Olimpiadi sono nate come competizioni sportive tra i migliori atleti del mondo in quasi tutte le discipline praticate, sulla base della promozione del concetto di pace e di leale confronto universale. Da sempre, infatti, lo sport riesce a sublimare le rivalità e le opposizioni fra i popoli in una dimensione non violenta. Eppure anche questi giochi, negli anni, sono stati contaminati da episodi di tensione sociale, politica e razziale. Si parla, non a caso di Olimpiadi della discordia…

I cinque cerchi olimpici – curiosauro.it

Olimpiadi, fra proteste, boicottaggi e risse

Le Olimpiadi Invernali di Pechino 2022 sono appena iniziate e le polemiche, ovviamente, non sono mancate né termineranno a breve. Si sono già evidenziate da ogni lato forti frizioni e contrapposizioni politiche. Niente di nuovo, a ben vedere. Nelle Olimpiadi passate ne abbiamo viste di tutti i colori: attentati, minacce, risse, boicottaggi e proteste.

Come sappiamo, Stati Uniti, Australia, Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Giappone e Taiwan non parteciperanno ai Giochi invernali di Pechino 2022. Come mai? Tutti questi Stati vogliono protestare ufficialmente contro le violazioni dei diritti umani in Cina. Gli atleti di queste nazioni, invece, si recheranno normalmente a Pechino per competere. Ma non è la prima volta che i giochi olimpici vengono boicottati.

Nel 1916, l’Olimpiade di Berlino fu cancellata per la guerra. Il Paese ospitante, cioè la Germania, voleva comunque che i giochi si tenessero, ma tutto il mondo si rifiutò. La storia si è ripetuta poi durante la Seconda Guerra Mondiale, quando saltarono le edizioni di Tokyo 1940 e Londra 1944.

Alle Olimpiadi di Città del Messico, nel 1968, durante la premiazione dei 200 metri piani, furono premiati due velocisti afroamericani: Tommie Smith e John Carlos. Ma invece di festeggiare, durante l’inno, i due abbassarono lo sguardo a terra e sollevarono al cielo un pugno chiuso guantato di nero in omaggio al Black Power, il movimento per i diritti civili dei neri negli USA. A causa di quella protesta i due atleti sono stati poi espulsi dalla squadra americana.

Le origini delle Olimpiadi

Le Olimpiadi a Roma – curiosauro.it

Nell’Antichità, invece, erano la guerra e la discordia a fermarsi in occasione delle Olimpiadi. Tra l’VIII e il IV secolo a.C., durante i giochi classici che si tenevano a Olimpia, entrava in vigore una tregua che sospendeva ogni conflitto tra le città-Stato partecipanti. Era in pratica vietato mettere in pericolo atleti e spettatori diretti all’evento: lo sport superava ogni odio e conflitto. Oggi quella tregua non è che il mito svuotato di significato.

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La pace non si esprime nemmeno fra gli atleti. In occasione dei Giochi di Melbourne del 1956, per esempio, gli egiziani, i libanesi e gli iracheni scelsero di non partecipare ai Giochi per protestare contro gli israeliani. Lo stesso volevano fare gli ungheresi, per denunciare l’imperialismo sovietico. Così durante una partita di pallanuoto tra Ungheria e URSS scoppiò una vera e propria battaglia fra sovietici e patrioti ungheresi. Il capitano ungherese, Erwin Zador, forse per vendicare il suo Paese invaso dai carri armati sovietici, sferrò un pugno sul volto di un giocatore russo. Il sovietico reagì con uno schiaffo. Al che i tifosi cominciarono a picchiarsi sugli spalti…

Attentati e razzismo

Ancora peggio successe a Monaco di Baviera nel 1972. Il 5 settembre ci fu un attentato terroristico: otto estremisti dell’organizzazione palestinese Settembre Nero assassinarono in un assalto due atleti israeliani e ne sequestrarono nove. Chiedevano la liberazione di alcuni detenuti nelle carceri israeliane, e dunque minacciarono di uccidere uno a uno tutti gli altri ostaggi. Arrivarono le forze speciali tedesche, e tutti i poveri atleti israeliani morirono, insieme a cinque terroristi palestinesi e a un poliziotto tedesco.

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La mia storia preferita in assoluto è quella di un altro atleta di colore statunitense, che ai Giochi di Berlino del 1936 fece infuriare tutti i nazisti. L’atleta si chiamava Jesse Owens. Hitler aveva organizzato quei giochi per assistere al trionfo della razza ariana, ma Owens vinse quattro gare stracciando i tedeschi!

Giuseppe F

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