Energia solare catturata nello Spazio e trasferita sulla Terra… L’AFRL ricomincia la sperimentazione

In linea teorica, potremmo raccogliere energia solare dallo Spazio e trasferirla sulla Terra, per sfruttarla in innumerevoli situazioni e contesti. Gli americani ci stanno provando da un po’ di tempo, ma con scarsi risultati. Ma ora la sperimentazione verrà riaperta dall’AFRL.

Energia solare dal satellite alla Terra? – curiosauro.it

Dai satelliti alla Terra: energia solare catturata nello Spazio

Abbiamo migliaia di satelliti nello Spazio che raccolgono la luce solare e la trasformano in corrente utilizzabile dagli stessi satelliti o da altre apparecchiature presenti sopra l’atmosfera. Ma l’idea intrigante sarebbe quella di trasferire almeno un po’ di quest’energia sulla Terra. Sulla carta, è fattibile: i fisici e gli ingegneri sanno come fare. Eppure il processo pratico appare insidioso e costoso. Gli Stati Uniti sono riusciti anni fa a replicare questo esperimento in laboratorio ma non hanno mai saputo metterlo in pratica nel concreto.

Ora, però, pare che l’esercito americano voglia rimettere in piedi questa sperimentazione. Sappiamo infatti che il Naval Research Laboratory ha lanciato un esperimento nel 2020 a bordo dell’aereo spaziale X-37B dell’Air Force, per testare l’hardware studiato per catturare la luce solare e convertirla in energia elettrica in corrente continua. E com’è andato questo test? Bene, secondo le fonti militari.

Esperimento dell’AFRL

Progetto Arachne dell’AFRL – curiosauro.it

L’esperimento NRL, tuttavia, non aveva lo scopo di trasmettere sulla Terra la potenza catturata nello Spazio. Tale impresa sarà tentata dall’Air Force Research Laboratory, se tutto andrà come previsto, nel 2025. L’esperimento costerà più di cento milioni di dollari allo Stato americano. E per questo c’è molta apprensione.

Come si chiama questa missione dell’AFRL? Il nome in codice Arachne. Perché il fine del laboratorio è creare una ragnatela di energia. I militari l’hanno concepita come una sfida logistica e strategica. Servirà a garantire fonti di energia continue a delle basi militari stanziate in luoghi disagiati e privi di infrastrutture. Fino a oggi, queste basi sono alimentate da carburante utilizzato per azionare i generatori di campo. E questo carburante deve essere trasportato su camion, attraverso enormi convogli che diventano facilmente rintracciabili dai nemici e dagli eserciti rivali. Quindi l’AFRL ritiene che l’accesso all’energia solare dallo Spazio potrebbe aiutare a ridurre questa vulnerabilità.

POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> CONPLAN 8888: il piano USA contro l’invasione degli zombi

Se l’esperimento dovesse rivelarsi un successo, i vantaggi ovviamente diventerebbero globali. Non ne gioverebbero solo le basi militari sperdute nelle foreste o nei deserti, ma ogni struttura civile, commerciale o industriale del mondo. E per gli Stati Uniti sarebbe un bell’affare. Gli USA diventerebbero i maggiori produttori di energia solare al mondo.

Piastrelle sandwich

Il progetto Arachne si baserà sull’uso della cosiddetta “piastrella sandwich“. Ovvero su un pannello che su un lato presenta delle celle fotovoltaiche che raccolgono energia solare, e sull’altro rivelano antenne trasmettitrici, che possono inviare l’energia di satellite in satellite fino alla Terra. Ecco la ragnatela!

POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Zero emissioni di carbonio: questo è l’obiettivo dietro i progetti di energia rinnovabile

Il prossimo passo sarà capire come incapsulare una serie di nove piastrelle sandwich nella carenatura di un razzo, in modo che queste componenti possano arrivare in orbita su un Northrop Grumman ESPAStar, una navicella cargo che può essere agganciata a grandi razzi di sicurezza nazionale.

Gestione cookie