Recenti studi hanno confermato: bloccare la produzione di carne contrasterebbe fortemente il riscaldamento del nostro pianeta
Uno studio pubblicato su Plos Climate pone l’accento sull’agricoltura animale e l’impatto negativo che quest’ultima ha sui processi di riscaldamento globale. Gli scienziati dell’Università della California a Berkeley e della Stanford University hanno posto l’accento sulla grande quantità di emissioni dei potenti gas serra metano e protossido di azoto.
Eliminare l’agricoltura animale per stabilizzare i livelli di gas serra
Grazie agli studi si arriva alla conclusione che eliminare le emissioni di gas serra porterebbe in soli trenta anni a compensare il 68% delle emissioni di CO2. Il bestiame – soprattutto i grandi ruminanti- contribuirebbe in modo eccessivo alle emissioni di gas serra (GHG), protossido di azoto e metano. Considerando che ogni anno il 14,5% delle emissioni di gas serra di origine antropica deriva dall’agricoltura animale.
Il futuro? Passare da un’alimentazione di tipo animale ad una esclusiva di tipo vegetale
Bisognerebbe passare da un’alimentazione di tipo animale ad una dieta di tipo vegetale. Questo processo di sicuro non è semplice né condivisibile da tutti.
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Significherebbe eliminare gli allevamenti, la produzione di carne. Ma non solo. Anche i prodotti caseari come formaggi e latticini. Una questione considerevole che impatta sull’economia, considerando che un miliardo di persona vivono di queste attività produttive legate all’agricoltura e produzione di alimenti di origine animale.
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In conclusione l’ostacolo sarebbe – oltre ai gusti alimentari, nonostante 400 milioni di persone basino la loro dieta esclusivamente sui vegetali – proprio quest’ultimo aspetto.