Chi è stato il giocatore della storia più forte a calcio? Pelé o Maradona? Questa diatriba interpretativa è ormai antica ed entrata a far parte del pensiero collettivo. Possiamo affermare che l’opposizione fra i due più grandi calciatori del secolo scorso non si è mai risolta. La FIFA, chiamata a designare il calciatore più forte di sempre, decise di non schierarsi: se la cavò con un ex equo.
Pelé e Maradona: i due profeti del calcio
Nell’opposizione fra Pelé e Maradona insiste anche un atteggiamento ideologico. I due campioni, infatti, sembrano incarnare due concezioni diverse del mondo. Il primo, brasiliano, simbolo dell’impegno e della dedizione. Il secondo, argentino, legato a imprese calcistiche più marginali e romantiche (il Napoli), più disordinato e maledetto. Di sicuro, si tratta di due fuoriclasse assoluti. Nessuno era o sarà forte quanto Pelé. E lo stesso vale per Diego Armando Maradona: nessuno ripeterà le sue imprese sportive e calcerà il pallone con la sua precisione. I due avevano vent’anni di differenza, quindi non hanno mai giocato l’uno contro l’altro, né si sono sfidati nello stesso tipo di calcio. Ma la FIFA, tempo, fa ha voluto organizzare una sfida “democratica” per capire chi è stato il giocatore più forte del Novecento.
La FIFA ha organizzato una sorta di referendum nel 2000 per eleggere il calciatore del secolo. Vinse Maradona, che riuscì a battere con il 53,6% dei voti il suo antagonista Pelé. Ma, com’è noto, Pelé è sempre stato più gradito alle istituzioni del calcio. Per questo la Fifa, con un goffo escamotage, assegnò il premio ex aequo. La scelta salomonica generò polemiche prima tra i tifosi e poi anche tra i due calciatori.
La storia di Pelé
Edson Arantes do Nascimento, in arte Pelé, nacque nel 1940 a Bauru, nello Stato di San Paolo, in una famiglia molto povera. I suoi tifosi lo definiscono O Rei, il re, indicandolo come il sovrano assoluto del calcio: il più grande interprete per doti, visione, impegno e tecnica mai sceso su un campo di football. Questo calciatore è stato nominato Pallone d’oro FIFA del secolo, con una scelta effettuata da tutti i vincitori del Pallone d’oro.
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Da calciatore ha legato la sua carriera principalmente alla squadra del Santos, con cui ha vinto dieci volte il campionato Paulista, quattro volte il Torneo Rio-San Paolo, sei volte il Campeonato Brasileiro Série A e cinque volte consecutive la Taça Brasil. Pelé è anche stato l’unico calciatore a vincere tre volte il mondiale con la sua nazionale: il Brasile. Dopo essersi trasferito negli Stati Uniti, nella parte finale della carriera, ha conquistato un Campionato NASL con i New York Cosmos. La FIFA gli riconosce il record di reti realizzate in carriera: 1281 in 1363 partite.
Maradona è meglio ‘e Pele?
Diego Armando Maradona era nato nel 1960 a Villa Fiorito, una favela nella periferia di Buenos Aires. Allenò il suo talento su campetti di fortuna e il calcio divenne per il piccolo Diego l’unica speranza di riscatto. Pur essendo un numero 10 di bassa statura e dalla mente non troppo incline al sacrificio e agli allenamenti, Maradona si è trasformato presto in un mito per tutti gli argentini e poi per i napoletani.
Nel 1982 sbarcò in Europa. Incantò prima la Spagna giocando nel Barcellona e poi l’Italia vestendo la maglia del Napoli. Con il Napoli, in sette stagioni, Diego segnò 115 gol, vinse due scudetti, Coppa Italia e Coppa Uefa. Maradona vinse solo un mondiale. Poi la sua carriera calcistica finì travolta da scandali legati al doping e ad altri problemi comportamentali.
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Pelé era ambidestro e molto forte fisicamente. Maradona era sinistro, scattante, brevilineo, ma atleticamente era spesso fuori forma. In questo senso, va considerato che Maradona scelse di giocare con una squadra non titolata del Sud Italia, vinse da campione in una situazione meno blasonata. Mostrò doti sopraffine nonostante una vita turbolenta e una scarsa applicazione atletica. In questo senso, il suo mito è oggi più forte e affascinante.