Anche i videogame hanno la loro mitologia, che spesso non è legata al loro contenuto ma a storie che si sarebbero verificate durante le partite. Sulla rete si parla appunto di videogiochi maledetti. Scopriamo quali sono…
Polybius era un gioco arcade diffuso negli Stati Uniti all’inizio degli anni ’80. Secondo i testimoni dell’epoca, questo videogame spopolava nell’area di Portland. Essendo sviluppato con una grafica incredibile per l’epoca, in tanti si affezionarono al videogame. Ma, a quanto pare, la grafica era anche troppo coinvolgente! Furono infatti denunciati episodi di crisi e malesseri da parte dei giocatori, troppo stimolati da una grafica invasiva. Dei bambini che aveva giocato troppo a Polybius dichiararono di aver sofferto per giorni di forti mal di testa, insonnie e amnesie. Ci sarebbe stato anche qualcuno che avrebbe tentato il suicidio.
Il mitico Polybius fu così ritirato dal mercato. Ma qualcuno negli anni scorsi è riuscito a recuperare una scheda del gioco e a trasferire il programma su pc. Quindi, se vi va di sperimentare la maledizione, potete scaricarlo gratuitamente.
Dall’arcade passiamo alle console portatili. Misfortune era un gioco per Gameboy e viene ricordato come uno dei videogame più inquietanti della storia. Zeppo di riferimenti satanici ed esoterici (croci rovesciate, morti viventi, chiese in fiamme), il gioco metteva il gamer di fronte a quattro porte. Prima di ogni scelta, però, la grafica avvertiva: “Fai la scelta sbagliata e la sfortuna colpirà i tuoi cari”. Per superare il gioco bisognava superare degli enigmi, che secondo la leggenda nessuno è mai riuscito a risolvere del tutto.
Nei primissimi anni ‘80 andava forte Berzerk, uno sparatutto che opponeva il giocatore a dei mostri robot senza testa. Il mostro finale chiamato Evil Otto era considerato uno degli avversari più tosti di tutta l’elettronica. Ma questo videogioco ebbe vita breve: fu ritirato per via di un numero assurdo di denunce e critiche. Era troppo violento? In confronto ai videogame di fine anni ’90 era uno scherzo, ma all’epoca fece scandalo. La leggenda narra che nel 1981 un ragazzo di diciannove anni morì di infarto dopo aver giocato per più di ventiquattro ore consecutive allo sparatutto.
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Nel 1989 la casa di produzione russa Karvina lanciò il gioco KillSwitch, un survival horror a scorrimento orizzontale. Il gamer era chiamato a sconfiggere dei demoni intrappolati in una miniera di carbone. Particolarità: quando veniva finito, il gioco si cancellava autonomamente dal computer. Si parla di un gioco violentissimo e molto amato dai collezionisti. Un ragazzo giapponese, tempo fa, ne ha acquistato una copia su Ebay per settecento dollari, e poi ha registrato la sua partita su Youtube. Ma il gioco non funzionava…
Sad Satan è uscito alla fine del 2015, ma non è un vero e proprio videogame. La simulazione porta il gamer attraverso lunghi corridoi bui. In alcune stanze poi compaiono immagini di corpi sventrati, vittime di serial killer e altre immagini disgustose. Secondo molti commentatori, è uno dei videogiochi più disturbanti mai prodotti.
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Di questo gioco esistono pochissime copie. Una è stata presentata dallo youtuber Obscure Horror Corner, che ne ha poi pubblicato un video. Secondo le teorie più diffuse chiunque provi a scaricare il gioco si trova a dover gestire un programma pieno di virus capace di mandare in tilt il pc.
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