Un tatuaggio elettronico? Si può fare… Basta usare dell’inchiostro conduttivo al posto del solito inchiostro al carbonio o al biossido di titanio. E poi, servirà creare immagini che possano valere da circuiti stampati. Ma a cosa potrebbero servire questi e-tattoo?
Un team di ricercatori dell’università di Saarland (Germania), con la collaborazione di Google, sta lavorando alla creazione di tatuaggi elettronici con cui mettere in connessione il nostro corpo e vari device elettronici (come smartphone, pc, smart tv…). L’e-tattoo è in pratica un tatuaggio fatto con inchiostro conduttivo, e creato come un circuito stampato. Ciò che deve fare è interagire con la tecnologia circostante. Il nostro futuro dunque potrebbe essere vincolato a questa nuova forma di rapporto. Schermi e controller diventeranno meno importanti, nel momento in cui riusciremo a usare il nostro corpo, tramite i tatuaggi elettronici, per controllare gli apparecchi digitali.
L’idea non è così nuova. Nei mesi scorsi, per esempio, un gruppo di ricerca dell’università Tor Vergata di Roma ha recentemente sviluppato una nuova tecnologia wireless applicabile a qualunque tipo di protesi, tramite tatuaggio, che riesce a individuare e localizzare la presenza di micro-fratture. Un tattoo medico elettronico, insomma.
Secondo il progetto dei ricercatori tedeschi le nocche saranno usate come pulsanti e le dita funzioneranno da slider. Utilizzando così le nostre mani potremo alzare e abbassare il volume del telefonino o del televisore, rispondere alle chiamate, far partire video, scorrere liste. In pratica avremo al posto delle mani due bei controller digitali. Oltre a questo l’e-tattoo potrebbe anche essere utilizzato per trasmettere e ricevere informazioni. Come? Connettendosi al proprio smartphone. Essendo posto sul corpo, il tatuaggio potrebbe velocemente raccogliere dati fondamentali sulla nostra salute, come il battito cardiaco, la temperatura o altri parametri.
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Nel progetto, questi tatuaggi non sono concepiti come indelebili. Durerebbero solo settimane. Non vengono creati con l’uso di aghi ma si trasferiscono come una decalcomania. Una volta trasferito il tattoo, l’utente avrà sul proprio corpo un circuito stampato dello spessore di un capello, configurabile con ogni programma o dispositivo elettronico compatibile.
Si sta pensando poi a una versione elettroluminescente, cioè a un tatuaggio che si illumina a comando, come una spia. Quindi il tattoo potrebbe anche inviarci delle notifiche. Tutto abbastanza intrigante, no?
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Purtroppo, c’è ancora qualche problema di connessione. Per poter funzionare e comandare device come un pc o lo smartphone è necessario un controller esterno direttamente collegato al tatuaggio. I ricercatori hanno infatti sfruttato un dispositivo Arduino, che non è così discreto. Tuttavia, il prossimo passo prevede la miniaturizzazione del controller. Per questo probabilmente dovremo aspettare un altro po’. Quanto? Una decina di anni più o meno.
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